di Paolo Guttardi
Raccolta firme per l’evoluzione genetica
Confagricoltura ha aderito all’iniziativa dell’Universita di Wageningen, in Olanda, per la raccolta di firme per chiedere la revisione della normativa europea in materia di OGM e per tener conto dell’evoluzione delle tecniche di selezione genetica. In tutto il mondo la ricerca applicata alle varietà vegetali sta sviluppando piante ad evoluzione assistita, senza l’introduzione di geni esterni al DNA, come avviene per gli OGM, nelle quali il processo di evoluzione genetica che avviene in natura è semplicemente accelerato con la tecnica di genome editing. Per questo il mondo della ricerca e della produzione agricola vuole ottenere un aggiornamento della direttiva CE 2001/18, relativa agli organismi geneticamente modificati e chiarire dal punto di vista giuridico ciò che è ampiamente acquisito dal punto di vista scientifico. Il genome editing porta a miglioramenti del corredo genetico delle piante, verso piante più resistenti alle avversità e sostenibili, in modo simile a quanto avviene casualmente in natura, ma con maggior precisione e rapidità.
Elementi naturaliformi in risaia
E’ stata prorogata al 30 settembre 2019 la scadenza per la presentazione delle domande sull’Operazione 4.1.1 “Elementi naturaliformi dell’agroecosistema” del PSR 2014-2020 della Regione Piemonte, che presenta una dotazione finanziaria di quasi 1,7 milioni di euro. Il tema ambientale riveste infatti una notevole importanza nell’attuale “Secondo pilastro” della PAC ed è rilevante l ‘impegno regionale e degli Enti locali. Significativo al riguardo è il Contratto di zona umida della pianura risicola vercellese della Provincia di Vercelli, che punta ad un aumento della biodiversità e ad interconnettere la rete ecologica, oggi rada e frammentata, con siepi e filari e fontanili. Una altra strada è quella, già sperimentata in altre zone (Agropontino) di realizzare infrastrutture verdi in aree pubbliche e poste a disposizione delle imprese agricole che le devono mantenere e gestire in modo compatibile, assolvendo in questo modo agli impegni del Greening.
Mais, prospettive per il futuro
C’e un prodotto che da mera “commodity” deve diventare una “specialty” adeguata ed orientata alle diverse destinazioni di utilizzo. Un obiettivo che può essere raggiunto anche attraverso i contratti di filiera al fine di definire tra i diversi attori le caratteristiche tecniche del prodotto attraverso disciplinari di produzione. È uno degli orientamenti generali del Piano di settore maidicolo approvato dal Tavolo tecnico e giunto alla Conferenza Stato-Regioni per la prevista intesa ed approvazione. Oltre all’orientamento al mercato il Piano di settore prevede altre importanti linee di intervento ed in particolare l’aumento della competitività del settore e la promozione di efficienti politiche di mercato. Intanto, alla vigilia della raccolta, il settore maidicolo si presenta sul mercato con un quantitativo di prodotto giacente di 879.957 tonnellate, in diminuzione del 20 % rispetto all’anno scorso.Sono dati al 31/5/2019 comunicati al Mipaaft dagli operatori: stoccatori/essiccatori, commercianti e mulini, come previsto dal DM 17/10/2013. Fermo restando la stabilità dei consumi, e la normale variabilità della produzione – commenta Confagricoltura – è sempre comunque necessario il ricorso all’importazione per colmare il deficit produttivo.
You must be logged in to post a comment Login