PSR, in Piemonte è guerra sulle cifre
Alle notizie ottimistiche della Regione Piemonte circa l’attuazione del PSR 2014-2020, risponde Confagricoltura che prendendo spunto dai dati resi noti dalla Rete Rurale Nazionale le boccia. Problemi tecnici e intoppi burocratici rendono il Piemonte una delle regioni meno virtuose in relazione alla spesa del Programma di sviluppo rurale, addirittura al terzultimo posto in Italia, con appena l’1,08% dei fondi utilizzati al 15 ottobre 2016 (dati Mipaaf – Rete Rurale Nazionale – ultimi disponibili). Al primo posto a livello nazionale figura la provincia autonoma di Bolzano con il 14,94% del budget utilizzato. La media italiana dell’avanzamento della spesa pubblica effettivamente sostenuta relativa al periodo 2014-2020, secondo l’ultimo monitoraggio disponibile della Rete Rurale Nazionale, è del 4,1%.
Per quanto riguarda il Piemonte, secondo Confagricoltura esistono da tempo difficolta’ nella programmazione regionale dovuta a un’impostazione macchinosa e incapace di fungere da volano per le imprese agricole. Non solo, c’e’ anche da mettere in conto il rebus delle graduatorie ballerine, che hanno creato sconcerto, se non danni materiali, alle aziende agricole.
PAI 2015 e PAAN 2017, per l’assicurazione agevolata si sta partendo
Seppure con mille difficoltà, da parte delle Autorità nazionali si sta procedendo sulla normalizzazione della erogazione dei contributi assicurativi a valere sul PSRN – Misura 17 “gestione del rischio”. In questi giorni infatti è stata definita una prima lista di beneficiari per il pagamento del contributo relativo alla campagna assicurativa 2015. Ne dà notizia il Condifesa di Vercelli e Biella “CONDIFESA VERCELLI DUE” specificando che, salvo intoppi informatici, presumibilmente entro la fine di gennaio 2017 saranno erogati ai propri soci da AGEA circa 1,34 milioni di euro, pari al 65% della spesa ammessa di 2,06 milioni di euro, e corrispondenti a 750 certificati assicurativi/PAI. Si tratta di una prima tranche alla quale seguiranno successivamente altre liste di pagamenti.
In particolare la procedura ora prevede, per arrivare alla materiale erogazione del contributo ai soci, la presentazione, tramite i CAA, della domanda di pagamento. Nel frattempo la Conferenza Stato Regioni ha approvato il Piano Assicurativo 2017.
Origine in etichetta: e ora tocca al riso
Dopo il latte UHT sta per arrivare anche per la pasta l’indicazione in etiochetta dell’ origine della materia prima. Per ora siamo allo schema di decreto, inviato per una prima verifica esplorativa a Bruxelles. Sulle confezioni di pasta dovrà essere indicato sia il Paese di provenienza del grano che il Paese di molitura. Il provvedimento dovrebbe fare chiarezza agli occhi del consumatore, rafforzare la filiera produttiva e competere con la concorrenza straniera.
Un obiettivo al quale dovrebbe tendere anche il riso, che tra l’altro, sul piano della applicabilità da parte della filiera dell’etichetta di origine, è enormemente già facilitato
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