di Paolo Guttardi
Prorogata la scadenza per le domande sul Piano Verde
La Regione Piemonte ha prorogato al 20 giugno il termine per la presentazione delle domande sul Piano Verde, l’intervento con il quale la Regione contribuisce a ridurre il costo del prestiti di conduzione contratti dalle imprese agricole con le banche. Una boccata di ossigeno per gli agricoltori che ancora oggi sono in attesa del saldo pac 2017, che dovrebbe arrivare entro giugno unitamente agli aiuti accoppiati, nonché dei contributi assicurativi per le campagne grandine 2015 (in parte) e 2016 (quasi tutti) e 2017 (tutto). Il Piano Verde prevede un contributo sugli interessi dell’1 per cento, per un prestito di importo massimo di 80 mila euro.
Condifesa all’attacco di AGEA e del Mipaaf
Proprio sul tema dei ritardi nel pagamento dei contributi assicurativi si è aperta lo scorso 30 maggio, in via XX Settembre, davanti alla sede del Mipaaf, l’ assemblea di Asnacodi, l’associazione che raggruppa i Consorzi di difesa. Secondo Asnacodi all’appello mancano più di 500 milioni di euro che Agea, controllata dal Mipaaf, deve ancora distribuire agli agricoltori per le polizze assicurative contro i danni da maltempo per gli anni 2015-2016 e 2017. Grazie anche alla protesta qualcosa si dovrebbe smuovere, almeno stando alle rassicurazioni date dai dirigenti del Mipaaf e di AGEA. Infatti – comunica Confagricoltura – il Ministero ha annunciato che al termine delle procedure dovrebbero essere erogati 197 milioni entro il 31 dicembre 2018. I prossimi pagamenti dovrebbero, infatti, essere così programmati: 13 milioni entro il 15 giugno; 30 milioni entro il 30 giugno; 20 milioni entro 1131 luglio, 51 milioni entro il 30 settembre, 49 milioni al 31 ottobre e 34 alla data del 31 dicembre 2018. Speriamo che alle promesse seguano i fatti. Una prima prova del fuoco per il neo Ministro delle Politiche agricole.
Le proposte per la Pac 2021-2027
Puntualmente, in data 1° giugno, la Commissione europea ha presentato le proposte legislative della riforma della PAC per il “post 2020”. In pratica si tratta di tre proposte di regolamento: in particolare la riforma sconta le proposte di riduzione delle risorse per la PAC prefigurata dalle proposte del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 .
Secondo le prime anticipazioni i pagamenti diretti sono confermati e sarà possibile dal 2021 conservare l’attuale sistema dei titoli (con una ulteriore “convergenza interna” dei pagamenti verso la media nazionale) o passare ad un sistema di pagamento unico; ma la vera novità della riforma è probabilmente il nuovo sistema di programmazione. In pratica gli Stati membri dovranno decidere e attuare tutte le misure sopra elencate (pagamenti diretti, misure di settore e misure di sviluppo rurale) in un piano strategico della PAC che definirà tutti gli aspetti di dettaglio molti dei quali venivano prima definiti a livello comunitario e che sarà basato sui principi e le indicazioni che comunque verranno stabiliti a livello comunitario.
Questo consentirà una decisa semplificazione dei provvedimenti comunitari che però verranno integrati dalla programmazione nazionale. Bisognerà però verificare – evidenzia Confagricoltura – in quale modo questa programmazione coinvolgerà amministrazioni centrali e regionali.
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