di Fabrizio Filiberti
La nuova Pac slitta al 2023
L’entrata in vigore della nuova Pac sarà rimandata dal 2021 al 2023 se entro il 30 ottobre non saranno pronti nuovo bilancio Ue e riforma. E’ la posizione approvata il 28 aprile dalla Commissione Agricoltura dell’Europarlamento sul regolamento transitorio della politica agricola comune che prolunga l’efficacia dei regolamenti Pac oltre il 2020. Gli eurodeputati chiedono anche un fondo anti-crisi da oltre 400 milioni di euro in aggiunta alla normale dotazione finanziaria. La posizione adottata martedì dalla Commissione agricoltura con il voto da remoto dovrà essere negoziata con il Consiglio Ue: l’obiettivo è di arrivare a un accordo entro il 30 giugno.
Il protrarsi del negoziato su bilancio Ue e riforma Pac ha spinto la Commissione europea a proporre, alla fine del 2019, un periodo transitorio di un anno prima dell’entrata in vigore della nuova Pac, dal 2021 al 2022. Gli eurodeputati chiedono di fatto l’entrata in vigore nel 2023, visto che è molto improbabile che la riforma sia pubblicata in Gazzetta Ue a ottobre. La commissione Agri propone inoltre che, se il budget pluriennale Ue 2021-27 non fosse approvato in tempo, i tetti di spesa Pac restino quelli del 2020, mettendo di fatto gli agricoltori al riparo dai tagli proposti dalla Commissione europea per il periodo finanziario post 2020. Tra le altre misure approvate, un accesso più facile al fondo contro le perdite di reddito degli agricoltori, la possibilità di autoregolamentazione per i produttori organizzati di olio e, per il vino, l’estensione del periodo di validità dei diritti di impianto delle viti.
Anticipazione Domanda Unica
Con la premessa che il quadro normativo attuativo delle disposizioni previste dal decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 (cd. Cura Italia) con la Legge di conversione 24 aprile 2020, n. 27 deve ancora essere definito (siamo in attesa del D.M. che definisca le ulteriori modalità di attuazione dei commi 1 e 1-bis dell’art. 78 relativamente all’anticipazione degli aiuti per regime di base di cui al titolo III del Reg. UE 1307/2013), di seguito le ipotesi operative illustrateci da AGEA ed all’esame degli Organismi Pagatori.
L’anticipo dei fondi Pac è previsto nella misura del 70% per le aziende agricole che abbiano presentato domanda ordinaria (normalmente liquidata con anticipo del 50%). Secondo il Decreto, dunque, l’anticipo Pac per l’anno 2020 sarà corrisposto nella misura del 70% in entrambe le fattispecie previste dalla Legge: la prima – di carattere speciale e con tempi accelerati e modalità semplificate – rivolta a coloro che non abbiano potuto completare il processo di presentazione della domanda a causa delle misure restrittive adottate per fronteggiare la pandemia e per i quali l’anticipazione è corrisposta nella misura del 70%, ma sarà calcolata sul valore del portafoglio titoli; la seconda, di carattere ordinario, ma con tempi e modalità fissati a regime.
Rivisti i PSR in Piemonte
Bruxelles approva il restyling e la nuova allocazione delle risorse per il Psr della Regione Piemonte come risposta all’emergenza coronavirus. La Giunta regionale aveva dato il via libera alle proposte di modifica per i bandi del 2020: circa 30 milioni di euro complessivi di risorse vengono concentrate sulle misure per l’agroambiente, l’indennità compensativa e i giovani agricoltori.
Entrando nel dettaglio 1 milione di euro di finanziamenti regionali integrativi sono inseriti sull’operazione 6.1.1 “insediamento giovani agricoltori”, al fine di favorire l’accesso dei giovani in agricoltura. Altri 22,3 milioni aumentano il budget dell’operazione 10.1.1 “produzione integrata” consentendone l’apertura per quest’anno. L’economia generata dalla misura ha messo a disposizione altri 5 milioni di euro che andranno a finanziare circa 5mila aziende attraverso il prossimo bando.
Una dotazione 8,3 milioni di euro è invece destinata ad aumentare quanto messo a disposizione nell’operazione 13.1 “indennità compensativa per l’agricoltura in zone montane”. L’obiettivo è quello di contribuire, insieme alle economie già presenti sull’operazione, all’apertura del bando 2020 per circa 7mila aziende.
Infine ammonta a 1,16 milioni di euro il plafond a favore dell’operazione 11.1.1 “conversione agli impegni dell’agricoltura biologica” in modo da garantire a tutte le aziende che hanno aderito e vedono l’impegno terminato nel 2019 la possibilità di proseguire ancora un anno.
Autorizzazione Anno ponte Psr
la Regione Piemonte autorizza, in forma condizionata, il prolungamento di un anno degli impegni quinquennali completati nel 2019 per:
– Operazione 10.1.1 – Produzione integrata: determinazione dirigenziale A17 244 del 4/5/2020 .
La finanziabilità delle domande di pagamento è condizionata all’approvazione delle modifiche finanziarie sottoposte alla Commissione Europea. Le determinazioni dirigenziali comprendono le disposizioni applicative e le dichiarazioni e gli impegni da sottoscrivere.
Il sistema informativo regionale è predisposto per la compilazione delle domande. La scadenza prevista per la trasmissione è il 15 giugno 2020 (determinazione Arpea n.110 del 4/3/2020, come modificata dalla determinazione Arpea n.171 del 23/4/2020)
Al via i Prestiti di conduzione aziendale
Con provvedimento della Regione Piemonte è stato approvato il bando 2020 relativo ai prestiti per la conduzione aziendale.
Il termine per la presentazione delle domande è fissato al 30 giugno, fino ad allora è possibile presentare le domande attraverso i propri CAA mandatari.
Possono beneficiare dell’aiuto le imprese condotte da imprenditori agricoli singoli e da altre forme associate composte da meno di cinque imprenditori agricoli, iscritte al Registro delle Imprese, che rispettino le norme in materia di previdenza agricola, che risultino in possesso di Partita I.V.A. per il settore agricolo e che abbiano costituito il fascicolo aziendale.
L’importo del prestito di conduzione ammissibile a finanziamento dovrà essere compreso tra un minimo di 5.000 e un massimo di 80.000 euro, rapportato alla superficie e agli animali allevati. Il contributo regionale negli interessi è ordinariamente fissato nell’1% per le imprese ubicate in zona di pianura o di collina e nell’1,5% per quelle ubicate in zona di montagna. Tuttavia, qualora le risorse destinate al bando non fossero sufficienti a soddisfare tutte le istanze pervenute, prima di applicare le priorità previste, la Regione ridurrà il contributo regionale negli interessi, limitandolo fino allo 0,6% per le imprese ubicate in zona di pianura o di collina e fino al 1,1% per quelle ubicate in zona di montagna.
Semplificazioni da AGEA
Nuova convenzione con i centri di assistenza agricola che gestiscono le pratiche per ottenere gli aiuti Ue, semplificazione delle domande e controlli preventivi per velocizzare le erogazioni.
«La Commissione europea ha concesso una riduzione del numero dei controlli, oltre al ricoscimento dell’equivalenza dei controlli, per velocizzare l’erogazione degli aiuti e sta esaminando una ulteriore semplificazione attraverso la modalità di monitoraggio preventivo attraverso l’utilizzo delle foto satellitari per evitare le visite degli ispettori nelle campagne».
«Un’altra novità riguarda l’aggiornamento del fascicolo aziendale per il quale si sta immaginando di introdurre l’autocertificazione per facilitare la presentazione delle domande».
Indispensabile operare in sicurezza per contrastare il COVID-19
Ricordiamo che il 23 aprile 2020 il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’INAIL, con l’approvazione del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) istituito presso la Protezione Civile, ha definito il “Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione”.
In data 24 aprile 2020, è stato integrato il “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, già sottoscritto il 14 marzo 2020 su invito del Presidente del Consiglio dei ministri, del Ministro dell’economia, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro della salute, che avevano promosso l’incontro tra le parti sociali, in attuazione della misura, contenuta all’articolo 1, comma primo, numero 9), del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 marzo 2020, che – in relazione alle attività professionali e alle attività produttive – raccomanda intese tra organizzazioni datoriali e sindacali.
Il DPCM 26 aprile 2020 “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale” pubblicato sulla G.U. Serie Generale n.108 del 27-04-2020 prevede, all’articolo 1, comma 1, lettera z) ii) c) che “siano assunti protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale”.
Deroghe alla disciplina antimafia
Il comma 1-sexies, art. 78 del Cura Italia prevede che le condizioni restrittive introdotte a causa dell’emergenza sanitaria COVID-19, integrino i casi di urgenza contemplati dal codice antimafia (comma 3 dell’art. 92 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159), ai fini del pagamento degli aiuti previsti dalla politica agricola comune e nazionali, per la durata del periodo emergenziale e comunque non oltre il 31 dicembre 2020.
Nelle more dell’emanazione di una circolare dell’AGEA Coordinamento di adeguamento delle precedenti disposizioni attuative in materia di antimafia alle previsioni sopra richiamate, Vi informiamo che d’ora in avanti e sino al 31 dicembre 2020 l’erogazione degli aiuti interverrà, per tutte le tipologie di aiuto ed indipendentemente dalla campagna di riferimento, con la clausola della condizione risolutiva anche in assenza della preventiva richiesta della certificazione antimafia.
Validità patentini Fito
“Tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi comunque denominati,compresi i termini di inizio e di ultimazione dei lavori di cui all’articolo 15 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, in scadenza tra il 31 gennaio 2020 e il 31 luglio 2020, conservano la loro validità per i novanta giorni successivi alla dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza”.
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