di Paolo Guttardi
Nematode galligeno, le istruzioni per difendere le risaie
Il nematode galligeno non scherza e si diffonde rapidamente tra le risaie. Nel corso dell’estate 2016 è stato rilevato nei comuni di Buronzo (VC), Gifflenga (BI) e Mottalciata (BI). Il nematode è diffuso in Asia, Africa del Sud, Nord America e Sud America. Nei paesi ove è presente costituisce una grave minaccia per le produzioni risicole. Ad oggi l’Italia è l’unico Paese europeo ove è stata segnalata la sua presenza. Tenuto conto della gravità dei danni provocati dal nematode, della sua possibile diffusione e del pericolo che esso rappresenta per l’economia risicola piemontese è necessario mettere in atto tutte le strategia agronomiche possibili per il suo contenimento. A tal fine il Settore fitosanitario della Regione Piemonte ha organizzato una riunione tecnica per lunedì 13 novembre – ore 10.30 -nella Sala del Consiglio Comunale di Buronzo nel corso della quale verranno illustrati i risultati del monitoraggio e le azioni di lotta obbligatoria intraprese. Per info scrivere a nematologia@regione.piemonte.it
Danni all’agricoltura dal meteo pazzo
Bombe d’acqua e nubifragi. Poi la siccità. Con i laghi riserve d’acqua ridotti al minimo e lo scioglimento dei ghiacciai. Infine gli incendi boschivi e nei pascoli cespugliati (o meglio “magri”, secondo la terminologia pac. L’agricoltura è messa in ginocchio. Oltre ai danni alle strutture e alle produzioni c’è il problema delle regole della pac, la cui applicazione inflessibile potrebbe causare la perdita degli aiuti comunitari. Con la semina degli erbai da sovescio effettuate ma che, causa la situazione di aridità dei terreni, stentano a nascere. E lo stesso problema riguarda i seminati di orzo e di frumento. Nel primo caso si rischia di perdere il premio agroambientale aggiuntivo previsto dalla Misura 10 del PSR; nel secondo caso c’è il problema di non poter rispettare la diversificazione delle colture obbligatoria per il Greening. Confagricoltura si è già attivata presso gli Enti competenti (Mipaaf, Agea e Regioni) chiedendo l’applicazione della deroga “per causa di forza maggiore” affinchè le imprese agricole non perdano gli aiuti pac/psr.
Senza gasolio con il comodato verbale, Confagricoltura interviene
La problematica dell’obbligo dei contratti di comodato scritti (e quindi registrati) per giustificare la conduzione dei terreni ai fini dell’assegnazione del gasolio agevolato continua a tenere banco. Tutto è nato con la nota dell’Agenzia delle Dogane che ha previsto questo obbligo, contraddicendo quanto era vigente in precedenza. La problematica non è indifferente per l’economia delle aziende agricole, se consideriamo che per certe lavorazioni come l’aratura e l’erpicatura, il costo del gasolio incide per il 20 % del totale. Confagricoltura è intervenuta con forza presso il Ministero delle politiche agricole chiedendo una correzione a tale impostazione, estremamente penalizzante per le aziende e senza alcuna giustificazione logica, in quanto normalmente i contratti di comodato verbali sono di norma stipulati tra i componenti dello stesso nucleo famigliare ed utilizzati per l’inserimento dei terreni nel Fascicolo pac.
In tale occasione Confagricoltura ha anche sollevato la problematica dell’assegnazione del gasolio agevolato per le “attività connesse”, attualmente oggetto di interpretazione disforme tra le Regioni
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