di Paolo Guttardi
Baseline e Condizionalità, meno male che c’è Ismea
E’ sempre più difficile fare l’agricoltore, un tempo erano sufficienti le norme agronomiche per la coltivazione l’allevamento; oggi bisogna fare i conti con la Baseline e la Condizionalità. Al riguardo ISMEA, nell’ambito del Programma Rete Rurale Nazionale 2014-2020, sta completando la campagna di informazione e formazione relativa alla baseline (condizionalità) per comunicare agli agricoltori l’insieme di criteri, norme e requisiti che costituiscono la baseline, ovvero gli impegni di base da rispettare per poter accedere ai finanziamenti delle misure a superficie e a capo dello sviluppo rurale.
L’iniziativa si è svolta, in particolare attraverso l’organizzazione di cinque seminari on line (c.d. webinar) sui temi della baseline, ciascuno dei quali ha coinvolto tra i 30 e i 50 centri di assistenza agricola suddivisi per le diverse aree territoriali.
La registrazione dei cinque webinar ed i materiali presentati sono disponibili al seguente link http://www.reterurale.it/baseline, articolato nelle seguenti 6 principali tematiche):
- fertilizzanti;
- prodotti fitosanitari;
- produzioni animali;
- gestione terreni;
- criteri minimi;
- controlli e sanzioni.
Infine, l’Ismea ha predisposto anche uno specifico materiale cartaceo (poster e brochure) per supportare l’informazione degli agricoltori sulla baseline.
PAC, proroga cercasi
La scadenza del 15 maggio si avvicina, al momento non c’è ancora la formalizzazione della proroga per la presentazione delle cosiddette “domande Pac” e i programmi informatici che dovrebbero consentire la compilazione delle istanze non funzionano. Cresce così la preoccupazione degli agricoltori, delle loro organizzazioni di rappresentanza e dei tecnici che sono chiamati a seguire le imprese nella predisposizione e nell’inoltro delle domande. La riforma della politica agricola comunitaria varata tre anni fa ha complicato notevolmente, anziché semplificare com’era nei propositi, la burocrazia in materia e quest’anno, con l’arrivo della “domanda grafica”, la situazione si è aggravata. Tutte queste novità erano ampiamente previste e non sono giunte come un fulmine a ciel sereno. Chi non si è reso conto della situazione, o probabilmente non ha saputo intervenire per tempo con adeguati modifiche ai programmi informatici, è la pubblica amministrazione, a tutti i livelli. Oggi è tutto uno scarico di responsabilità, dal Ministero ad Agea, da Agea a Sin, da entrambi questi ultimi alle regioni, dalle regioni ai fornitori di software e agli organismi pagatori.
Gelate nei vigneti piemontesi
Le basse temperature raggiunte nelle scorse notti hanno causato forti danni nei vigneti piemontesi, soprattutto nelle zone di fondovalle e alle viti più giovani e ancora piccole.
A causa dell’ampia diffusione di questo fenomeno, che ha interessato le viti in avanzato stadio vegetativo, vogliamo sottolineare il fatto che qualsiasi intervento, sia di concimazione o di potatura, è assolutamente prematuro e non utile alla ripresa vegetativa delle viti.
L’unica cosa da fare in questo momento è aspettare che le gemme secondarie, dopo il rialzo delle temperature, germoglino spontaneamente, dopodiché si valuterà, in base alle diverse situazioni, quale sia la pratica migliore da attuare.
Ovviamente la pratica migliore sarebbe stata quella di difendersi con l’assicurazione agevolata, se le burocrazie e i paletti del Piano assicurativo e del PAI non avessero reso impossibile la sua attivazione
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