Ricambio generazionale e affitto
Il ricambio generazionale passa anche dal rafforzamento dell’affitto, in quanto permette al giovane di poter acquisire la disponibilità del terreno senza esborsi finanziari inaccessibili. La percentuale di superficie agricola utilizzata, rispetto al totale nazionale, dal 2000 al 2013 è passata dal 38 al 42 per cento. Nei prossimi mesi verranno a scadenza i contratti di affitto e proprietari ed affittuari si preparano a concordare i rinnovi. E’ utile allora ricordare che, in modo lungimirante, la legge sui patti agrari (n. 203 del 1982) ha previsto la possibilità di superare i rigidi paletti posti dalla stessa norma (es. durata minima 15 anni) con i cosiddetti Patti i deroga (ex art. 45), sottoscritti a seguito dell’assistenza prestata dalle rispettive Organizzazioni professionali agricole più rappresentative in sede di definizione del contratto di affitto.
Riduzione dei pagamenti Pac 2016
Per i pagamenti Pac 2016, le cui domande sono state presentate entro il 15 giugno 2016, scatta una piccola riduzione. Lo ha deciso la Commissione europea con il Regolamento n. 2016/1153, che ha fissato nella misura dello 1,366744 % la riduzione dei pagamenti diretti applicabile in virtù della “disciplina finanziaria”. Tale riduzione, prevista dalla normativa comunitaria, viene applicata quando le previsioni di bilancio richiedono un maggior fabbisogno finanziario per istituire la “riserva di crisi”, attivabile in particolari congiunture di mercato e per rispettare i massimali delle risorse destinate ai pagamenti diretti ed alle misure di mercato.
La riduzione dello 1,366744 % (per la pac 2015 è stata dello 1,393041 %) si applica in sede di pagamento della pac (non incide quindi sul valore dei titoli) solo per gli importi superiori a 2 mila euro.
Un altro fitofarmaco in meno
Il caso glifosate è emblematico di come l’agricoltore si trovi nell’incertezza. Prima autorizzato a tempo, fino al 31/12/2017, poi vietato (e Confagricoltura chiede norme più elastiche per l’utilizzo dei prodotti oggi in magazzino delle imprese agricole e dei commercianti ). Un’incertezza che non consente al produttore agricolo e all’industria agrochimica di adottare strategie mirate nella produzione e negli investimenti. E che finisce per penalizzare l’agricoltura, diminuendo fortemente il numero delle soluzioni disponibili. Una penalizzazione che nasce dal peccato originale di una impostazione legislativa europea sugli agrofarmaci basata sul pericolo, invece che sul rischio. Mentre l’Ue aumenta le restrizioni sui prodotti fitosanitari e sulla loro disponibilità, numerose sostanze già vietate nell’Unione europea sono invece tuttora utilizzate in altri Paesi non-UE. Inoltre il progressivo sfoltimento delle famiglie chimiche ha portato allo sviluppo di forti problema di resistenze
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