di Paolo Guttardi
Il flop del sistema assicurativo
Gli organismi collettivi di difesa (detti anche Condifesa) denunciano il “flop” del sistema assicurativo agevolato passato, da quest’anno, sul Secondo Pilastro, quello dello Sviluppo rurale. La Gestione del rischio, sul quale tante speranze erano state riposte dall’Unione europea, con la riforma della Pac, insomma rischia di non partire, grazie alla assurdità delle norme messe in piedi dai burocrati di Bruxelles, e, per le quali, anche i ministeriali ci hanno messo del loro. Le date e le scadenze previste dal Ministero dele Politiche Agricole (come non ricordare il 20 aprile utopistico per l’assicurazione dei vigneti e dei cereali autunno-vernini, frettolosamente prorogato al 31 maggio 2015..) si sono rivelate assolutamente inadatte e fuori da ogni logica temporale. Il PAI (Piano assicurativo individuale), perno del sistema, “fatto a posteriori”, dopo la stipula dei certificati assicurativi, ha evidenziato le incongruenze riguardo le rese e le superfici assicurate, con l’impossibilità di correggere ora i dati.
Per il Patentino si cambia
In attuazione del PAN (Piano agricolo nazionale) sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, dal 26 novembre 2015 diventa obbligatorio il patentino per l’acquisto e/o l’utilizzo dei fitofarmaci da parte degli utilizzatori professionali. Gli enti formatori certificati, come Agripiemonteform, sono pronti per organizzare dal prossimo ottobre-novembre, una volta terminare le operazioni di raccolta del riso e del mais, in campagna, i corsi di formazione e di aggiornamento. Questi, secondo le nuove regole dovranno avere una durata minima di 20 ore (per i corsi di conseguimento) e di 12 ore (per il rinnovo dell’abilitazione). La novità riguarda anche chi è diplomato o laureato nelle discipline agrarie, biologiche, mediche e veterinarie, in precedenza esonerati da ogni adempimento. Da oggi sono esonerati dalla frequenza al corso, ma non dall’esame finale.
L’abilitazione dura, come prima, cinque anni.
Allarme nutrie, ora tocca ai Comuni
Dopo la Delibera di Giunta regionale piemontese del 31 luglio 2015 che fissa le regole per il contenimento delle nutrie, i Comuni possono emanare le relative ordinanze. Dopo la legge 116 dell’agosto 2014 che ha classificato le nutrie come animale “nocivo” e non più “selvatico”. Ma non ci sono solo le nutrie a creare danni alle campagne, in questo caso argini e colture: nell’ordine citiamo i cinghiali, capaci di creare danni anche alla circolazione automobilistica, i piccioni e, nel cuneese, i lupi, che sono tornati ad assediare le aziende agricole e i greggi di pecore. La fauna selvatica, complice anche il calo dei cacciatori, diventa sempre più emergenza e causa di difficile convivenza con l’attività agricola.
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