di Paolo Guttardi*
Vendemmia verde
Anche per il vino arriva la libertà di impianto, prevista dalla riforma dell’Ocm vino. Prossimamente infatti i diritti di impianto, lo strumento varato nel 1976 per controllare l’offerta, andranno in pensione e verranno sostituiti da un sistema di autorizzazioni. Secondo i vitivinicoltori si rischia un’esplosione dell’offerta di vino. Intanto ha preso il via l’operazione “vendemmia verde”, una misura prevista dal regolamento sull’Ocm vino che punta ad incentivare la distruzione dei grappoli e quindi la produzione, già in campo. Agea ha reso note in questi giorni le modalità per accedere alla misura e presentare le domande di accesso agli aiuti comunitari.
Una misura, peraltro osteggiata dal sistema delle cantine sociali, che (fortunatamente) difficilmente troverà l’adesione dei nostri produttori di Gattinara, Ghemme e Bramaterra.
Corso per perito estimatore
In attesa che il Ministero delle Politiche agricole licenzi la versione 2015 del Piano assicurativo nazionale (PAN), parte a Vercelli, all’Istituto tecnico agrario, il primo corso per perito estimatore. Una “due giorni” interamente dedicata a fornire, con l’aiuto di esperti, agli allievi, periti agrari ed agronomi, gli strumenti per eseguire le perizie dei danni causati al riso dalle avversità atmosferiche. Il corso vercellese fa parte di un più articolato programma corsuale che si svolge in diverse sedi italiane, ognuna dedicata ad una specifica coltura.
L’attenzione si concentrerà sui diversi aspetti della coltivazione del riso, dai danni provocati alla coltura dalle avversità atmosferiche e fitoparassitarie, alla difesa assicurativa (termini e condizioni di polizza), fino alle nuove tecnologie informatiche e della robotica, come il drone, velicolo radiocomandato che può permettere una visione dall’alto e d’insieme dei campi da periziare.
Se fino a ieri c’era solo la grandine, oggi con la diffusione delle polizze pluririschio e multirischio, previste dal Piano assicurativo nazionale per ufruire degli aiuti del Fondo di Solidariatà e dall’art. 68 della pac, ci sono altre avversità come il vento forte, l’eccesso di pioggia e lo sbalzo termico, che possono/devono essere coperte dall’assicurazione e che richiedono specifiche professionalità e tecnologie innovative per la stima dei danni.
E domani potrebbero esserci – come caldeggiato dall’Unione europea – le polizze a difesa del reddito aziendale, da finanziare sul Secondo Pilastro, sull’onda della positiva esperienza maturata negli USA e in Canada.
Mais in crisi e tracciabilità
Se Atene (il latte) piange, anche Sparta (il mais) non ride. Il settore cerealicolo infatti lancia l’allarme sottolineando le difficoltà che hanno le aziende a chiudere i bilanci, con prezzi che non arrivano a coprire nemmeno i costi di produzione. La politica agricola che ha smantellato i meccanismi di protezione del settore hanno portato ad un taglio del 30 % la produzione di mais. Ed oggi l’Italia è costretta ad importare il prodotto dall’estero e ai prezzi internazionali.
A complicare il quadro ci si è messa anche la stagione della raccolta che ha creato problemi per la qualità e la sanità della granella. Sotto accusa è la presenza di micotossine, sostanze tossiche prodotte dai funghi, che si traduce in un problema di gestione per il prodotto che va nei mangimi. Occorre tenere separate le partite, contaminare e non, anche in virtù della tracciabilità della materia prima codificata dal Reg. 183/2005. E per quella contaminata c’è solo la strada del biodigestore (a prezzi di saldo).
* Direttore Confagricoltura Vercelli-Biella
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