di Paolo Guttardi *
Le misure ambientali nel PSR: riflessioni in vista dell’approvazione finale
Le dimensioni rilevanti, specie in termini di dotazione finanziaria, raggiunte dalle misure agroambientali, impongono una seria riflessione di prospettiva, importante in questa fase del PSR 2014-2020 ancora interlocutoria con le Regioni. Nell’assunto che, al ridursi delle risorse del primo pilastro, cresce l’importanza del secondo e che, dopo domani, non se ne potrà fare a meno.
Con i provvedimenti approvati negli ultimi anni, possiamo tranquillamente affermare che il vincolo ambientale ispira e condiziona interamente la Pac. Ciò avviene a vari livelli e con diverse normative, ma ne possiamo sostanzialmente distinguere due:
a) I requisiti minimi in materia ambientale e di benessere degli animali. Sono obbligatoriamente previsti (cosiddetta condizionalità) per chi intende accedere agli incentivi ed agli aiuti pac e sostanzialmente coincidono con le normative ambientali (es. rifiuti, direttiva Nitrati, ecc.); ad essi oggi si è aggiunto il Greening, che lega appositamente l’obbligo di un’agricoltura rispettosa dell’ambiente, del paesaggio e del clima, al contributo al reddito pac.
b) Gli impegni positivi assunti volontariamente dagli agricoltori che intendono ricevere i contributi e gli aiuti per le misure agroambientali, previsti dal Secondo Pilastro. E’ ovvio che questi ultimi devono (e vanno) andare al di là delle semplici buone pratiche agricole e/o degli obblighi di legge: anzi, le perdite di reddito subite dall’agricoltore per adempiere alle misure agroambientali devono essere misurate proprio in relazione alla baseline (livello di riferimento), per costituire il metro per la definizione degli importi di premio per le varie misure.
Occorre anche però che i premi compensino sì l’agricoltore per il mancato reddito ma che diano anche un quid che lo spinga ad aderire alle misure, dato che essi richiedono maggior impegno, maggior burocrazia, controlli, ecc. La flessibilità che, con il Regolamento sullo Sviluppo Rurale, è data alle Regioni, se da un lato consentirà alle stesse di modulare meglio i premi, selezionare e concentrare le misure per zone e settori, dando priorità o diversificando i livelli degli aiuti, dall’altro dovrà dare risposta alla difformità dei disciplinari regionali che hanno dato luogo ad inspiegabili difformità di trattamento a parità di situazione.
In secondo luogo, occorrerà por mano agli strumenti attuativi (i bandi), ovviando alla lentezza e pesantezza amministrativa e burocratica ed alla mancanza di flessibilità applicativa, che ha penalizzato le aziende agricole nello scorso PSR e soprattutto alla emanazione di regole e paletti quando la partita è iniziata.
Aggiornata la Banca dati catastale
Le domande Pac, croce e delizia dei produttori agricoli, non servono solo per richiedere i contributi. Con il decreto legge 3 ottobre 2006 n. 262, è stato previsto che i dati dichiarativi sull’uso del suolo delle singole particelle catastali rese dai produttori agricoli servissero anche ad alimentare ed aggiornare le banche dati (ovvero le Qualità di coltura) dell’Agenzia del Territorio (in vecchio Catasto).
In attuazione di tale norma l’Agenzia del Territorio informa che ha inviato ai Comuni interessati le proposte di aggiornamento con gli elenchi delle particelle variate. I Comuni interessati dovranno garantire le consultazioni dei dati, affinchè gli interessati possano, eventualmente, presentare i ricorsi avverso le variazioni dei redditi catastali.
Al via la revisione dei trattori
Il Primo gennaio 2015 è entrata in vigore la norma sulla revisione obbligatoria delle macchine agricole soggette ad immatricolazione, così come stabilito inizialmente da Decreto Sviluppo (legge 221) del 2012. La revisione riguarderà tutte le macchine agricole soggette ad immatricolazione, secondo un preciso calendario in ragione della loro “anzianità”, e concerne l’accertamento dello stato di efficienza e permanenza dei requisiti minimi di idoneità per la sicurezza della circolazione stradale. Tuttavia la norma è ancora zoppa, in quanto devono essere stabiliti con precisione i requisiti necessari ai Centri autorizzati per la revisione e la natura e la periodicità dei controlli. Un altro adempimento che è in attesa dei dettagli applicativi, è la formazione professionale riguardante l’abilitazione alla guida delle macchine agricole.
* Direttore Confagricoltura Vercelli-Biella
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