di Paolo Guttardi *
Nuove etichette per gli alimenti
Con le nuove etichette per alimenti e bevande dal 13 dicembre parte una mini rivoluzione nel carrello della spesa. Infatti parte anche in Italia l’applicazione del regolamento comunitario 1169/2011, che uniforma in tutti i Paesi Ue le informazioni chiave sulla composizione del prodotto acquistato, rendendole più leggibili e trasparenti e aumentando la tutela contro le contraffazioni. Oltre all’obbligo di caratteri «ben visibili», con grandezza definita in base alle dimensioni della confezione, tra le novità delle nuove etichette ci sarà una maggiore evidenza sulla presenza di sostanze allergizzanti o che procurano intolleranze, l’indicazione del tipo di oli e grassi utilizzati, la data di congelamento e le informazioni sullo stato fisico degli ingredienti utilizzati. Non sarà per esempio più possibile utilizzare il termine «latte» se si usa latte in polvere o proteine del latte.
Il greening preoccupa
Il neo commissario all’Agricoltura Philip Hogan in audizione alla Commissione agricoltura del Parlamento europeo ha dichiarato che non é intenzione della Commissione dare una maggiore flessibilità nell’applicazione delle aree ecologiche e delle altre misure del “greening” almeno nell’anno di avvio della riforma della Pac. Nei giorni scorsi, alla luce dei primi tentativi di applicare nelle aziende agricole reali le matematiche regole del greening previste dalla nuova Pac, si erano espresse numerose forze politiche e sindacali agricole a favore di un differimento degli impegni del “greening” introdotti nella nuova Pac: diversificazione colturale e aree ecologiche.
La preoccupazione nasce dal fatto che una buona parte degli agricoltori italiani stanno già nella fase della semina e potrebbero incorrere in violazioni delle disposizioni previste dal cosiddetto “greening” (inverdimento): diversificazione colturale, realizzazione delle aree di interesse ecologico, mantenimento dei prati permanenti. Ciò anche perché il ministero italiano sta attualmente predisponendo il testo di un ulteriore decreto esecutivo che dovrebbe contenere anche ulteriori specifiche relative al “greening” con particolare riferimento alla colture azotofissatrici.
Al via la ricognizione preventiva
I prossimi saranno mesi di fuoco per gli esperti informatici di Agea e degli organismi pagatori regionali e, di riflesso, per i CAA. Il secondo decreto ministeriale applicativo della riforma pac prevede infatti che entro il 15 aprile 2015 dovrà compiersi la Ricognizione preventiva delle superfici e dei beneficiari “agricoltori attivi” che avranno diritto con la presentazione della relativa domanda di fissazione, all’assegnazione dei nuovi titoli pac, in sostituzione dei vecchi titoli che, dal 31/12/2014, perderanno valore. In sostanza dovranno definirsi su base informatica le superfici eleggibili e le aree ecologiche, e, gli agricoltori attivi.
* Direttore Confagricoltura Vercelli-Biella
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