«Il contratto interprofessionale sul latte scade alla fine di gennaio. Verona è una delle piazze principali per la quotazione del latte spot e Fieragricola è la sede giusta affinché allevatori e industria di trasformazione discutano del rinnovo». Il presidente di Veronafiere, Ettore Riello, invita le parti ad incontrarsi a Fieragricola (6-9 febbraio), la manifestazione più importante in Italia per l’agricoltura.
La zootecnia da latte, inoltre, sarà sotto i riflettori con numerosi eventi. Fra questi, grazie alla presenza di Aia e delle associazioni territoriali e di razza, è in programma il 13° Open Holstein Dairy Show, dedicato alla razza Frisona, e la 45ª mostra nazionale della razza Bruna, oltre all’asta delle bovine, organizzata da Anarb.
A livello mondiale, sottolinea Fieragricola sulla base dei dati Clal, piattaforma che monitora a livello mondiale il settore, si parla del «ciclone Cina». L’ex Celeste Impero sta acquistando notevoli quantità di latte e rappresenta forse il primo importatore al mondo nel settore.
Nel 2012, la Cina ha importato quasi 1.220.000 tonnellate di prodotti lattiero caseari, l’11% dei volumi mondiali. Non solo. Se si sposta l’attenzione sulla polvere di latte intero, la Cina ha importato oltre 405.000 tonnellate, il 18% cioè degli scambi a livello planetario.
Notevoli anche i ritmi tenuti nei primi 11 mesi del 2013: +71% le importazioni di latte, per 110.000 tonnellate di latte sfuso e confezionato e 140.000 tonnellate di latte per l’infanzia. Mentre i prodotti lattiero caseari, nel periodo gennaio-novembre 2013, hanno registrato un incremento del 37,27%, per complessive 821.000 tonnellate fra polvere di latte intero, polvere di latte scremato, burro e formaggi. Freccia in alto anche per i derivati, dalla polvere di siero (+16,12%, per 402.000 tonnellate) al lattosio e caseinati (+10,64%, per complessive 88.000 tonnellate).
Un dinamismo verso Pechino sulle rotte che partono dalla Nuova Zelanda (polvere di latte intero e formaggi), dagli Stati Uniti (Polveri di Latte scremato, siero e Formaggi), ma anche dalla Germania (latte confezionato) e dall’Olanda (latte per l’infanzia), che dovrebbe mantenere elevati i prezzi del latte in tutto il mondo. Italia compresa.
La Cina rappresenta infatti un’opportunità anche per le imprese trasformatrici italiane. E l’interesse che realtà importanti come Granarolo o Sterilgarda hanno manifestato verso il Paese del Dragone sono una testimonianza.
Un altro elemento che fa ipotizzare un 2014 in crescita sul piano delle quotazioni del latte è legato alle produzioni. L’Australia, nel periodo gennaio-novembre 2013 ha prodotto il 5,58% in meno su base tendenziale e così il burro (-7,15%), i formaggi (-9,56%) e le polveri (rispettivamente -12,56% per la polvere di latte intero e -12,14% per quella scremata); gli Stati Uniti hanno prodotto appena lo 0,46% in più di latte, l’Europa lo 0,23% in più. Ma gli stock sono contenuti, altro fattore che fa ipotizzare un aumento delle mercuriali.
Il mercato sta attraversando una fase indubbiamente frizzante, che potrebbe avere ripercussioni favorevoli anche sul prezzo del latte in Italia, il cui contratto di fornitura all’industria di trasformazione è in scadenza, per molti Produttori, il
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