“Siamo favorevoli a una Politica Agricola Comune attenta all’ambiente ed ai consumatori, possiamo a fatica accettare i carichi burocratici, ma no a tagli ai contributi della Pac”: Così il ministro Politiche Agricole Alimentari Forestali e Turismo, Gian Marco Centinaio, intervenuto all’Assemblea ANBI (Associazioni nazionale concorsi irrigazione) a Roma.
“Nell’ultimo anno, abbiamo sbloccato risorse per quasi un miliardo di euro, destinate a progetti per infrastrutture irrigue, immediatamente cantierabili: una caratteristica importante e non scontata – ha proseguito Centinaio – Purtroppo c’è un’Italia a due velocità con Regioni di grande efficienza ed altre, che vanno pungolate. A settembre, una missione di Ministero e CREA andrà in Israele per verificare la possibilità di buone pratiche idriche da riportare in Italia.”
L’assemblea Anbi ha offerto l’opportunità per la trattazione di più tematiche legate al mondo agricolo. Paolo De Castro, parlamentare europeo, ha dichiarato: “Nella legislatura appena iniziata siederò sia in Commissione Agricoltura che in Commissione Bilancio del Parlamento Europeo. Alla Pac vanno garantite le risorse e vanno evitate rivoluzioni istituzionali. L’Italia sa fare squadra a Bruxelles e fa ben sperare che l’attuale legislatura veda spostarsi il baricentro decisionale verso il Sud del Continente.”
“Non può esserci cibo di qualità senza acqua, ma soprattutto senza acqua di qualità; per questo servono nuovi invasi”: lo ha detto Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti, che ha aggiunto: “E’ necessario anche ridiscutere i criteri del Minimo Deflusso Vitale negli alvei, perché tarato su realtà fluviali, che non hanno il carattere torrentizio dei nostri corsi d’acqua. Per giunta, l’acqua utilizzata per irrigare i campi, viene restituita all’85% e spesso in condizioni migliori di come era stata prelevata. Per quanto riguarda la prossima Politica Agricola Comune – ha concluso Prandini – non è certo acclarato che debba avere meno risorse.”
“La disponibilità d’acqua è fattore determinante per l’agricoltura italiana; per questo, serve un nuovo Piano Nazionale Invasi”: lo ha affermato Gian Paolo Vallardi, Presidente della Commissione Agricoltura del Senato. In Europa, sapremo fare squadra per opporci alla riduzione dei contributi della Politica Agricola Comune, perché sono necessarie risorse per contrastare i cambiamenti climatici.”
“Sostenibilità e resilienza devono essere priorità per la programmazione degli interventi sul territorio, la cui realizzazione non deve dimenticare 4 fasi: programmazione, gestione, monitoraggio, valutazione”: ad indicarli è stata Alessandra Pesce, Sottosegretario alle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo, intervenuta all’Assemblea ANBI, svoltasi a Roma.
“Vanno semplificati gli iter burocratici, ma ciò non deve significare minori controlli – ha proseguito Pesce – I Consorzi di bonifica ed irrigazione sono portatori di buone pratiche ed efficiente esempio di governance del territorio.”
Sul fronte della carenza idrica è intervenuto il presidente ANBI, Francesco Vincenzi: “L’Italia è ricca d’acqua, in quanto l’afflusso medio annuo, costituito dalle precipitazioni meteoriche, corrisponde a 1.000 millimetri, superiore alla media europea (circa mm. 650 ) ed a quella delle terre emerse (mm. 730 ). Il problema è che piove in modo diverso rispetto alle esigenze e con l’alternanza di forti alluvioni nel periodo autunno/inverno e scarsità di precipitazioni in primavera/estate. Tali situazioni sono purtroppo destinate ad aggravarsi nei prossimi anni a causa dello strutturarsi dei cambiamenti climatici e di un consumo del suolo che, nonostante la “bolla” immobiliare, appare colpevolmente inarrestabile. Occorre agire, prevedendo soluzioni contro le precipitazioni eccessive, contestualmente attuando piani di conservazione e tutela della risorsa idrica.”
In Italia, in particolare, l’irrigazione costituisce la condizione fondamentale per un’agricoltura competitiva sui mercati globali. Si calcola che le produzioni irrigue valgano oltre l’85% del valore agricolo complessivo ed è pertanto una risorsa determinante per il reddito del “made in Italy” agroalimentare.
“Siamo certi – ha commentato il Presidente di ANBI – di poter sostenere che si può fare agricoltura senza terra, ma non senza acqua!”
In base ai dati certificati dall’ISTAT, il valore della produzione agroalimentare in Italia risulta di circa 270 miliardi di euro (solo l’export vale 45 miliardi) con 3.300.000 occupati.
“Per continuare ad agire sulla produttività – ha proseguito Vincenzi – l’agricoltura deve continuare ad evolversi, puntando sullo sviluppo e lo studio di sistemi che, a partire dall’irrigazione, consentano di ottenere risultati uguali o maggiori, utilizzando la medesima o una minore quantità di risorsa idrica. Questo può avvenire, solo implementando le tecnologie attualmente disponibili. Investire nell’innovazione e nella ricerca risulta quindi imprescindibile.”
“Ciò impone all’Italia – ha aggiunto Vincenzi – alleanze con i Paesi dell’Unione Europea con problematiche irrigue simili, oltre alla presenza, a Bruxelles, di un supporto tecnico-operativo, che affianchi i legislatori italiani sulla normativa comunitaria in corso di adeguamento. E’ lo scopo che si prefigge ANBI, che unitamente a FENACORE (Spagna), FENAREG (Portogallo) e IRRIGANTS DE FRANCE (Francia), ha costituito l’associazione Irrigants d’Europe (IE) al fine di promuovere azioni concrete e condivise, tese a trovare soluzioni ai problemi relativi ad acqua, energia, cibo.”
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