Antonella, se ci sei, non ignorare la capitale del riso! Questo il senso della protesta che parte da Vercelli ed è indirizzata alla Rai. La prof Lella Bassignana, che quando si tratta di promuovere riso e territorio non è mai seconda a nessuno, questa volta è salita in cattedra e ha preso carta e penna (anzi la tastiera del pc) per inoltrare una formale, rimarchevole lettera di indignazione alla Rai. Spalleggiata da Giovanni Marcianò, dirigente del glorioso agrario-alberghiero Galileo Ferraris, e dal presidente del Consiglio d’Istituto, Giovanni Perinotti. Nel mirino “La prova del cuoco” e la conduttrice Antonella Clerici. “Sono anni che seguo la trasmissione, purtroppo mai in diretta sempre di sera sperando di trovare qualche spunto anche per i nostri allievi. Ma devo dire che in questi ultimi tempi sono rimasta perplessa sul fatto che spesso la bravissima Antonella Clerici ignora sistematicamente il riso vercellese”.
La riprova? “Quando, qualche giorno fa, il bravissimo chef Sergio Barzetti ha parlato del riso “Roma” la conduttrice ha detto: “Ah, Roma, la mia città preferita”. E quando, correttamente le ha spiegato che si tratta di una varietà di riso prodotta a Vercelli, ecco che lei ha sviato, cambiando discorso. Già in altre puntate, quando Barzetti o altri cercavano di porre l’accento sulla qualità del riso vercellese, la conduttrice si metteva subito a parlare del Vialone Nano veronese. Vorrei far presente che la provincia di Vercelli, storica capitale europea del riso, ha una superficie di circa 70 mila ettari ed è l’unica provincia che ha una Dop: riso di Baraggia biellese e vercellese”.
Insomma, se è vero che il riso fa buon sangue non solo perché l’allegria è taumaturgica, ma anche per le proprietà salutistiche del cereale riconosciute dalla scienza, quello proposto dalla Clerici toglie il buonumore ai vercellesi.
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