Un’altra stagione amara per gli apicoltori. Il maltempo non concede tregua. Ai gravi danni causati dall’alluvione dello scorso autunno, quando centinaia di alveari sono stati perduti, travolti dalle improvvise esondazioni di fiumi e torrenti (era avvenuto nell’Ossola e sulle rive della Sesia), si aggiunge la devastazione di questi ultimi giorni. E’ avvenuto soprattutto nelle valli ossolane, nella zona di Crodo: la piena del fiume, improvvisa e alimentata da piogge torrenziale, non ha risparmiato centinaia di alveari che gli apicoltori avevano collocato anche lontano dalle rive, in zone particolarmente vocate alla fioritura. Galleggiano sulle acque limacciose e vengono portate a valle. “Perse migliaia di api e perduto anche il raccolto” commenta sconsolato Adornino Scacchi di Oleggio, uno dei principali apicoltori piemontesi, che si fa portavoce del grido di dolore di un settore tartassato dagli eventi atmosferici e dal cambiamento climatico. “Da soli – prosegue – non ce la facciamo più, serve un piano nazionale d’intervento”. Il Piemonte è la prima regione italiana per numero di apicoltori e produzione di miele.
Share on Facebook
Follow on Facebook
Add to Google+
Connect on Linked in
Subscribe by Email
Print This Post
You must be logged in to post a comment Login