La filiera del riso europea (in particolare quella italiana) ha vinto la battaglia del triciclazolo. Con 500 voti a favore, 42 contrari e 4 astensioni – sottolinea una nota di Ente Nazionale Risi – il Parlamento europeo ha accolto la proposta di risoluzione che chiedeva il ritiro del provvedimento avanzato dalla Commissione europea per aumentare a 0,09 mg/kg il Limite Massimo di Residuo (LMR) per il triciclazolo, limitatamente al prodotto importato. Pertanto rimarrà fissato al limite di quantificazione, pari a 0,01 mg/kg, anche per il riso di importazione.
Soddisfazione viene espressa dalle organizzazioni agricole. “Con le importazioni di riso da India, Pakistan, Vietnam, Myanmar e Cambogia che hanno superato in Italia i 149 milioni di chili nei primi nove mesi del 2023 è importante la decisione in plenaria del Parlamento europeo” si legge in una nota di Coldiretti.
“L’ammissione di una certa quantità di questo principio chimico nel prodotto importato, oltre a danneggiare le nostre imprese del settore, rappresenterebbe un potenziale rischio sanitario per i consumatori con un chiaro passo indietro sul principio di precauzione – spiega Roberto Guerrini, membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore risicolo –. A partire dal 2016, infatti, l’uso di tale sostanza attiva è stato vietato in Ue”.
“L’Italia – evidenziano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale – garantisce più del 50% dell’intera produzione di riso della Ue di cui è il primo fornitore, con una gamma di varietà e un livello di qualità uniche al mondo. E’ importante la decisione della Commissione ambiente del Parlamento europeo. Non dobbiamo mettere i nostri risicoltori in situazioni di svantaggio competitivo con i produttori dei paesi terzi”.
“Si tratta di un risultato importante per le nostre produzioni – spiega il presidente della Federazione nazionale di Prodotto Riso di Confagricoltura, il piemontese Giovanni Perinotti – che formalizza la posizione già espressa il 29 novembre scorso dalla Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento Ue, contraria all’adozione del provvedimento che proponeva di aumentare a 0,09 mg/kg il livello massimo residuo per il Triciclazolo, limitatamente al prodotto importato”.
Attualmente in Europa il fungicida è di fatto vietato, in quanto la soglia massima è di 0,01 mg/kg. L’aumento dei valori avrebbe ulteriormente favorito l’import di riso da Paesi che non hanno gli stessi vincoli alla produzione applicati nella UE: questo significa che non sarebbe stato possibile garantire la reciprocità nella tutela della sicurezza alimentare, né la tenuta della competitività delle nostre imprese. L’India sarebbe stato il principale beneficiario dell’eventuale adozione della misura respinta dal Parlamento.
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