«La risicoltura dopo la Pac: nuove opportunità e possibili strategie». E’ il tema trattato da Eliana Baici, direttore del Dipartimento di studi per l’economia e l’impresa (Università del Piemonte orientale Amedeo Avogadro) e dalla ricercatrice Cinzia Mainini durante la giornata di confronto che si è svolta al Centro ricerche Ente Nazionale Risi di Castello d’Agogna. Baici e Mainini sono intervenuti nell’ambito del convegno «Progettiamo insieme il futuro della nostra risicoltura», con la partecipazione di esponenti del mondo agricolo piemontese e lombardo, e gli assessori all’Agricoltura delle due regioni, Fava (Lombardia) e Sacchetto (Piemonte).
«Grazie a un finanziamento del Ministero dell’Agricoltura – ha detto Eliana Baici – abbiamo creato Foodlink, un organismo che mette in rete le eccellenze agroalimentari del territorio. E’ un luogo dove convergono l’attività di ricerca e formazione e si colloca anche come centro di consulenza». La risicoltura europea – ha aggiunto Mainini – rappresenta lo 0,4 per cento di tutto il Pianeta Riso mondiale; quella italiana appena lo 0,2 per cento. Ma proprio per questo occorre valorizzare l’eccellenza.
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