All’ambasciatore del vino italiano il Premio Masi

di Gianfranco Quaglia

Non poteva che essere assegnato a lui, Giuseppe Martelli da Galliate (Novara), il Premio Civiltà del Vino istituito dalla Fondazione Masi di Verona che ogni anno è attribuito a una figura di spicco nel mondo dell’enologia. Il nome di Martelli è legato da oltre quarant’anni alla cultura del mondo del vino, non solo in Italia. Può essere definito l’ambasciatore del Made in Italy, colui che da un continente all’altro ha saputo trasmettere e interpretare le nuove frontiere del vino italiano, facendolo apprezzare a Pechino, New York, Londra, Parigi. Martelli, direttore generale di Assoenologi, è l’anima di questa associazione che raggruppa oltre quattromila tecnici. Ha saputo imprimere alla categoria una svolta decisa e qualificata: oggi l’enologo è una figura riconosciuta e apprezzata, ogni cantina che si rispetti non può rinunciarvi. Parte integrante del vigneto Italia, l’enologo Martelli ha dato un’anima nuova a tutto il settore enologico, cancellando vecchi stereotipi che decantavano il vino del contadino come migliore di tutti. Fautore dell’innovazione, della ricerca e della tecnologia, senza mai stravolgere la tradizione e il «terroir», non si stanca di combattere i luoghi comuni che vorrebbero esaltare il «piccolo è bello». Al contrario insiste per «potare i campanili», metafora mutuata dal suo mondo per ammonire i viticoltori che gli arroccamenti, le divisioni e la mancanza di massa critica fanno solo male al vino italiano. Si è fatto amare anche all’estero, dai francesi (impresa non da poco) tanto da diventare presidente mondiale dell’Unione International des Oenologues. E in Italia è stato riconfermato per la terza volta alla presidenza del Comitato Vini del Ministero Politiche Agricole. Ora il prestigioso riconoscimento che gli sarà consegnato il 3 ottobre a Verona, su iniziativa della Fondazione Masi presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti, con Demetrio Volcici presidente onorario e Sandro Boscaini vicepresidente. Con lui saranno premiati la cantautrice Elisa, lo chef Massimo Alajmo e lo scienziato Carlo Rovelli con il Premio Civiltà Veneta. Inoltre sarà consegnato il «Grosso d’oro veneziano» all’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, Capo si Stato Maggiore della Marina Militare. Lo scorso anno il premio «Civiltà del vino» fu vinto da Andrea Bocelli.

 

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