Sarà ricordata come la “Notte della guerra del latte” quella trascorsa tra venerdì 6 e sabato 7 novembre a Ospedaletto Lodigiano, davanti allo stabilimento della Lactalis. Migliaia di allevatori, e tra wuesti centinaia provenienti dal Piemonte (in particolare dal Cuneese) hanno organizzato un blitz davanti al centro di distribuzione dei prodotti della multinazionale del latte francese per chiedere il rispetto della legge 91 del luglio 2015 che, in esecuzione dei principi comunitari, impone che il prezzo del latte alla stalla debba commisurarsi ai costi medi di produzione. In prima fila i “berretti gialli” di Coldiretti. La battaglia parte da lontano, con la difesa del lavoro e delle stalle degli allevatori: “Il comparto – dicono Delia Revelli e Enzo Pagliano, presidente e direttore di Coldiretti Cuneo – vive un momento di grande difficoltà e abbiamo scelto di bloccare la Lactalis perché è il più grande acquirente di latte a livello europeo e lo stabilimento italiano importa notevoli quantità di latte estero, spacciandolo per Made in Italy. Una situazione che mette in ginocchio la nostra zootecnia da latte con allevatori costretti a vendere il latte alla stalla sottocosto ed il consumatore a pagare lo stesso molto caro”.
Alla manifestazione era presente anche il ministro per l’Agricoltura Maurizio Martina, accompagnato dal Presidente Coldiretti Roberto Moncalvo.
Il ministro ha annunciato la condivisione della problematica sollevata dagli allevatori di Coldiretti ed ha riferito che martedì incontrerà Assolatte, la rappresentanza degli industriali lattiero caseari e che il Governo pretenderà il rispetto della legge approvata, dove il prezzo del latte pagato alla stalla non può essere inferiore ai costi di produzione.
Roberto Moncalvo ha ringraziato il Governo per la netta presa di posizione ed ha annunciato con fermezza che, qualora la trattativa non dovesse sbloccarsi, l’organizzazione chiederà l’intervento dell’Antitrust nei confronti delle aziende che lavorano latte straniero e lo vendono per italiano.
Presidio alla Biraghi
Un presidio di protesta contro il prezzo del latte praticato alla stalla, 32 centesimi circa al litro, era stato tenuto anche davanti allo stabilimento Biraghi di Cavallermaggiore (Cn). Alcuni tir che trasportavano latte sono stati bloccati per alcuni minuti. All’iniziativa hanno aderito il gruppo spontaneo ‘Noi siamo voi’ e le organizzazioni sindacali Cia Piemonte e Copagri.
Confagricoltura si dissocia
Da queste manifestazioni per ora prende le distanze Confagricoltura. La sezione lattiero-casearia di Confagricoltura Piemonte, presieduta da Pierangelo Cumino, si è riunita a Torino per esaminare la situazione del comparto. Il direttivo regionale dei produttori di latte associati a Confagricoltura ha designato i propri rappresentanti in seno al tavolo di filiera che ha costituito la Regione, che dovrà lavorare per definire nuove modalità di valorizzazione della qualità e della promozione dei prodotti finiti. I rappresentanti individuati da Confagricoltura sono la veterinaria Cristina Donalisio, libera professionista e produttore di latte a Orbassano, e il presidente dell’Associazione Produttori Latte Piemonte Tommaso Visca, contitolare di un allevamento di vacche da latte a Carmagnola.
Dopo una serie di segnali positivi che lasciavano intravedere una ritrovata unità del mondo agricolo – annota Confagricoltura – negli ultimi giorni la situazione sembra essersi sfilacciata.
Confagricoltura ritiene che per il momento sia indispensabile valorizzare la disponibilità al dialogo manifestata dagli industriali a livello regionale, organizzando un’eventuale iniziativa di sensibilizzazione e mobilitazione unitaria a carattere nazionale, che coinvolga tutto il mondo agricolo, qualora il tavolo ministeriale non fornisca i risultati attesi.
Nelle foto: i manifestanti davanti allo stabilimento Galbani del gruppo Lactalis; il presidente della Coldiretti Piemonte, Revelli, il direttore di Coldiretti Cuneo (Pagliano) e il direttore regionale De Concilio; l’intervento del ministro Maurizio Martina e del presidente nazionale Coldiretti, Roberto Moncalvo.
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