Il 2020 sarà l’anno dedicato alla salute delle piante. Così ha stabilito l’Onu. Ma nel campus universitario di Grugliasco (Torino), dove ha sede la Facoltà di Agraria, l’evento ha già preso corpo. E’ stato inaugurato praticamente il 5 giugno da Agroinnova, con “Porte Aperte”, che ha permesso di incontrare i cosiddetti “medici delle piante”. Un evento che rientra nell’European Green Week, settimana verde che per l’edizione 2019 ha centrato la sua attenzione sulle legi ambientali e i loro riflessi sui cittadini europei. Agroinnova, attivato nel 2002, presieduto da Angelo Garibaldi e diretto da Maria Lodiva Gullino, con un comitato scientifico di trenta eminenti ricercatori italiani e stranieri, è organizzato in cinque aree: gruppo di patologia vegetale, gruppo difesa delle colture, gruppo biotecnologie fitopatologiche, gruppo difesa e sicurezza alimentare, gruppo trasferimento tecnologico.
Il centro è dotato delle più sofisticate strutture di ricerca, in buona parte costruite con fondi acquisti da Minsiteri e dalla Commissione europea, tra le migliori in Italia e in Europa nel campo dela patologia vegetale. Il complesso include tre serre separate, un vigneto sperimentale, un laboratorio sulla sicurezza alimentare e strutture dedicate allo studio dei cambiamenti climatici. Il centro ospita anche i cosiddetti fitotroni, celle climatiche molto particolari che permettono una crescita vegetativa in condizioni controllate. Sono stati realizzate per studiare la risposta della pianta agli stress ambientali e sulle produzioni agricole: vere e proprie macchine del tempo dove si studiano le piante e le malattie del domani. Un viaggio nel futuro, a pochi chilometri di distanza dalla Mole antonelliana, così è stata definita questa struttura. In questo momento nelle celle vengono monitorate anche le reazioni di alcune pianticelle di riso made in Italy in condizioni estreme, con una presenza di Co2 più che moltiplicata rispetto alle condizioni già significative e negative riscontrate nella pianura padana. Una simulazione che serve a studiare il grado di adattabilità del riso e gettare le basi per varietà più resistenti.
“I risultati conseguiti attraverso i progetti europei testimoniano l’importanza di agire in stretta collaborazione con le imprese del territorio per sviluppare velocemente soluzioni in grado di ridurre l’impiego di agrofarmaci in agricoltura, garantendo al tempo stesso una difesa efficace per le colture – dice Angelo Garibaldi, Presidente del Centro – I nuovi progetti in arrivo sia europei che regionali si concentrano tutti sul miglioramento dei principi e delle pratiche di difesa sostenibile ed economia circolare, temi a noi cari da sempre”.
“Il fatto che le Nazioni Unite abbiano proclamato il 2020 Anno Internazionale della Salute delle Piante – commenta il direttore di Agroinnova, Maria Lodovica Gullino – testimonia l’importanza che questo tema, sul quale come patologi vegetali lavoriamo da sempre sia in Italia che all’estero, sia di estrema attualità e siamo felici che la Regione Piemonte, il Comune di Torino e numerose altre Istituzioni abbiano da subito accolto con entusiasmo la nostra proposta. Le malattie delle piante da sole causano un danno all’economia globale di circa 220 miliardi di dollari. È quindi fondamentale attivare delle politiche globali e trovare delle soluzioni pratiche per porre rimedio a questo fenomeno. Ma è necessario guardare avanti, al 2020 ed oltre”.
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