In trincea contro le nutrie. Questi roditori ormai sono padroni dei campi e responsabili di innumerevoli danni in risaia. I cambiamenti climatici, con temperature a lungo miti anche nei mesi invernali, ha infatti favorito il propagarsi del ‘simil ratto’. Le nutrie, cresciute di numero, si sono spinte ben oltre le campagne, dove da anni continuano a devastare campi e colture di pregio.
“Animali di grandi dimensioni, che rappresentano un rischio per la salute e un problema anche per la sicurezza stradale” sottolinea la giunta esecutiva della Coldiretti interprovinciale di Novara e Verbano Cusio Ossola.
“Ci risulta che negli scorsi mesi, i comuni di Vicolungo, Granozzo con Monticello, Borgomanero e Sizzano, solo per citare esempi evidenziati dalla cronaca provinciale, si sono occupati del problema. Il comune di Vicolungo, attraverso un articolato studio – commissionato allo studio Gb di Giuseppe Bruno – sulla presenza della nutria proprio territorio, ha predisposto un piano di controllo della nutria stessa che, purtroppo, è rimasto ad oggi solo uno studio. Il comune di Granozzo con Monticello già nel gennaio 2015 ha assunto un’apposita ordinanza per il contenimento e l’eradicazione della nutria, impugnata da parte di associazioni ambientaliste (il Tar ha poi sospeso l’ordinanza stessa); anche il comune di Borgomanero ed altri comuni hanno assunto dispositivi analoghi. L’incertezza e la confusione richiedono, invece, che venga fatta attraverso norme precise e pratiche affinchè i piani di controllo che devono essere predisposti con competenza e professionalità possano e debbano essere attuati. Coldiretti ancora mettono in pericolo i piani che prevedono il controllo della specie”.
Coldiretti ritiene che non è più possibile procrastinare il problema e, come sottolineano, all’unisono, i presidenti delle sezioni Coldiretti dell’intera Bassa Novarese, “è ora più che mai necessaria una grande intesa a voce unica tra tutti i Comuni della Bassa, affinchè nella predisposizione dei piani di controllo della nutria la sinergia sia completa e si avvalga dell’approfondita consulenza di professionisti specializzati e competenti in materia, in modo da risolvere una volta per tutte il problema, con tutti i danni e le conseguenze che ne derivano”.
Nel mirino dei mammiferi roditori (particolarmente invasivi in pianura), non vi sono solo le sponde di fiumi e canali, sempre più indebolite e rese colabrodo, ma anche gli argini delle camere di risaia. E i numeri sono impressionanti. Tra il Novarese e la vicina Lombardia si conta almeno una nutria ogni 10 persone.
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