L’emergenza Covid-19 sta mettendo in crisi la filiera lattiero-casearia. Molto del latte prodotto alla stalle non viene ritirato dalle aziende di trsasformazione a causa dei cali delle vendite sul mercato interno e straniero, specie per i prodotti freschi e freschissimi destinati al canale della ristorazione collettiva. In Piemonte, fra le regioni più vocate all’allevamento, l’assessorato all’Agricoltura è intervenuto per favorire una collaborazione tra agricoltori e industriali con l’impianto Inalpi di Moretta (Cuneo), che ritirerà tutti i quantitativi in eccedenza per la trasformazione del prodotto in polvere. L’accordo prevede anche che qualora lo stabilimento piemontese non riesca a utilizzare tutto il latte ricevuto, le eccedenza saranno trasferite a una importante azienda nazionale. Per il prodotto conferito a Inalpi, tenendo conto dell’emergenza in atto, saranno applicate le condizioni di prezzo allineate a quelle degli accordi di filiera.

Un altro intervento urgente riguarda il siero prodotto dai caseifici da destinare agli impianti digestori per la produzione di biogas. L’assessorato all’Agricoltura sta predisponendo una deliberazione di Giunta che consenta temporaneamente l’invio di siero di latte, anche concentrato, quale sottoprodotto, agli impianti di digestione anerobica autorizzati, in deroga alla composizione delle matrici di ingresso ai biodigestori.

Marco Protopapa, assessore regionale all’Agricoltura e cibo sottolinea “la collaborazione, specie in questi momenti di grande criticità, della filiera della nostra regione, segno di particolare responsabilità delle aziende. Mi sono fatto portavoce assieme agli altri colleghi delle Regioni verso il ministro Teresa Bellanova, affinché il ministero si faccia promotore presso la Commissione europea di interventi straordinari di ammasso e ritiro di prodotti a media-lunga conservazione da destinare a aiuti alimentari”.