Nell’ambito del congresso internazionale di patologia vegetale che si è svolto a Lione, Maria Lodovica Gullino, professore ordinario di patologia vegetale all’Università di Torino e co-fondatore del Centro Agroinnova, è stata insignita del Fran Fisher Award. Il riconoscimento, assegnato dalla Società internazionale di patologia vegetale, premia l’eccezionale contributo dato da Maria Lodovica Gullino in anni di intensissima attività alla patologia vegetale, con un impegno particolarmente proficuo nel favorire la costruzione di reti e progetti internazionali.
Il premio ricorda la fitopatologa americana Francenia E. Fisher che già nel 1973, con la World Directory of Plant Pathologists, riuscì a mettere in connessione, in tempi in cui non era così facile essere connessi, specialmente in alcune aree geografiche, più di 1400 fitopatologi. Il riconoscimento, che si aggiunge ai molti già ricevuti da Maria Lodovica Gullino sia a livello internazionale che nazionale, va a premiare non solo una eccellenza torinese in campo scientifico ma anche una donna che ha saputo rompere, grazie all’impegno e alla determinazione, senza fare rumore, molti soffitti di cristallo: prima donna professore ordinario di patologia vegetale in Italia, prima donna presidente di Società scientifiche nazionali e internazionali (nell’ordine: Associazione di Protezione delle piante negli anni 1990, Associazione delle Società scientifiche agrarie nei primi anni 2000, International Society for Plant Pathology nel 2008 e Società Italiana di patologia vegetale nel 2017).
Il suo impegno ha portato all’Università di Torino decine di milioni di euro, ben prima dell’arrivo del PNRR. Insieme con Antonio Pascale ha inventato il Festival Internazionale dell’Agricoltura ColtivaTo. “Sono una persona molto fortunata e consapevole di esserlo, anzitutto perché sono nata in una famiglia con una forte vocazione internazionale, con modelli da seguire, poi perché sono finita per caso a lavorare in un ambiente dinamico,” ha dichiarato Maria Lodovica Gullino. “All’Università di Torino ho potuto occuparmi di una disciplina, la patologia vegetale, che ha un fortissimo impatto sociale ed economico, lavorando fin dall’inizio, da semplice borsista, sempre in un contesto internazionale. Dedico questo nuovo riconoscimento, che giunge del tutto inaspettato, ai miei genitori che mi hanno fornito gli strumenti per uscire dal guscio confortevole della mia piccola e bellissima Saluzzo”.
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