di Franco Filipetto
Le piacerebbe essere definita divulgatrice scientifica, non semplice giornalista e presentatrice. Lo ha detto Licia Colò In occasione della consegna del premio alla carriera “Gian Vincenzo Omodei Zorini-Città di Arona”. Con lei ha ritirato un premio anche Alessandro Antonino, cineoperatore-regista. Prima della cerimonia la Colò si è intrattenuta con una rappresentanza degli allievi del Liceo Enrico Fermi. Ha detto durante la conferenza conclusiva: “Tra tante cose belle nel mondo ho assistito anche a momenti poco piacevoli, come il trasporto di cavalli da macello dalla Bielorussia, oppure il commercio di zanne di elefante dall’Africa, terribile, ma ritengo colpevoli coloro che le acquistano in Europa. Considero i paesi nordici i più incontaminati e naturali al mondo, forse proprio perché sono poco abitati. Sono proprio le popolazioni del Nord ad avere un migliore approccio con la natura. Ho visto anche i tuareg nel Sahara avere una cura particolare di un ambiente seppur desertico. E’ l’uomo che rovina la natura”.
Che cosa inquina di più? “Oggi viviamo una realtà artificiale, aumentata, dove si cerca la perfezione; non dobbiamo riempire la natura con i veleni. Prendo le distanze da fiori sintetici e dall’erba sintetica, che dell’erba non ha proprio nulla. E’ composta da materiali, come scarti del petrolio, altamente inquinanti. Nessuna realtà finta può eguagliare quello che la natura offre attorno a noi”.
La trasmissione che ricorda maggiormente?: “Ora sicuramente Eden che va in onda su La 7. Ma anche Geo Geo e Kilimangiaro. Per fare l’Arca di Noè ho telefonato ai dirigenti di Mediaset per un anno, li ho presi per stanchezza, poi mi hanno fatto fare il numero O, sono stati soddisfatti, e sono andata avanti per tanto tempo”.
Se non avesse fatto la divulgatrice scientifica che cosa le sarebbe piaciuto fare?: “E’ un lavoro che amo, non ho mai pensato minimamente di fare altro e di cambiare genere. Sono come un medico specialista, mi occupo di questo e niente altro. Sono appassionata di questo, così determinata che mi da la forza in più necessaria sul lavoro”.
Quale il reportage che le piacerebbe fare?: “Mi piacerebbe occuparmi di più dell’Italia, visto anche le difficoltà per uscire. E perché no, del lago Maggiore e del Parco Naturale del Ticino e dei Lagoni di Mercurago. Sono opere che vanno fatte con il cuore”.
I suoi hobby?: “In casa sposto sempre le cose, i mobili e gli arredi, forse ho la vocazione dell’arredatrice. Mi piace scrivere, sto preparando una rappresentazione teatrale, mi diletto con cura e successo al giardinaggio, mi piace andare in bici. Infine adoro mangiare bene, ma purtroppo non so cucinare”. A consegnarle il premio il sindaco di Arona Federico Monti, accompagnato, oltre che dalla consorte Monica Mora, anche dall’assessore Marina Grassani.
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