Un commissario straordinario che sovrintenda al sistema irriguo italiano, comprensivo di idropotabile, idroelettrico e agricolo. In altre parole: una mossa per disinnescare la “bomba” dell’acqua che manca. Lo ha annunciato Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, al convegno organizzato da Anga (Associazione nazionale giovani agricoltori) di Confagricoltura, nell’ambito di Fiera in Campo, la rassegna della meccanizzazione agricola in risicoltura, la più importante d’Europa, tornata dopo la lunga parentesi pandemica. E anche Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato, conferma che la prossima settimana presenterà una mozione per accelerare la nomina: “La figura del commissario faciliterebbe il coordinamento tra le istituzioni e i vari enti coinvolti nella gestione della risorsa idrica, potrebbe adottare piano di intervento straordinari”.
Sarà sufficiente? Presto per dirlo, ma è il segnale di un intendimento: mettere mano a un problema che – se non risolto – rischia di cancellare il sistema risicolo italiano. Nel centro congressi di Caresanablot (Vercelli) il grido di dolore dei risicoltori si è levato forte. I rappresentanti delle istituzioni hanno convenuto che non si può più rimandare. Paolo Carrà, presidente di Ente Nazionale Risi, ha fotografato la situazione: diminuzione della superficie perché molti agricoltori temono di non disporre dell’irrigazione sufficiente. Al tempo stesso aumento dell’import (che nel 2022 è già stato del 24%), mentre i consumi sono in aumento in tutta Europa. Intanto ci sono forti timori che la clausola di salvaguardia, ovvero lo “scudo” per arginare l’arrivo di cereale dal Sudest asiatico senza pagare dazio, non possa essere rinnovato. Anzi, la richiesta dell’applicazione automatica in presenza di sforamento di una certa soglia, incontra opposizione in Europa. “Sul meccanismo – ha detto Carrà – è d’accordo il Parlamento Ue, ma il Consiglio – a causa di una chiusura soprattutto dei Paesi del Nord – ha proposto una sorveglianza speciale soltanto quando si verifica una perturbazione del mercato europeo. Dal 31 gennaio il tema è al centro della discussione del Trilogo, ma la Commissione non intende modificare nulla dell’esistente”.
A questo percorso in salita occorre aggiungere anche un altro problema: il rischio che l’Ue alzi i limiti di presenza del triciclazolo, potente diserbante vietato in Europa, ma presente nel riso che proviene da Cambogia e Myanmar. Infine, ma ovviamente, non ultima nella scala delle difficoltà, la siccità. Lo scorso anno la produzione ha perso il 17 per cento, quest’anno la tendenza potrebbe risultare ancora più marcata. Marco Protopapa, assessore regionale all’agricoltura: “Il Piemonte è intervenuto con uno stanziamento di 55 milioni da destinare a consorzi irrigui e aziende. Stiamo sostenendo la pratica della semina allagata e della sommersione invernale. Punteremo anche sui microinvasi. Servono riserve di acqua e superare contrasti territoriali. Vercellese e Biellese hanno perso, per questi dissidi, la grande occasione della diga su,l Sessera. Oggi non potete più permettervelo, ma dovete cambiare il modo di agi.re perché siamo in una fase di emergenza”.
Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagrcoltura ricorda che “i due terzi della superficie italiana è gestita dagli agricoltori. Che cos’è la sovranità alimentare? Per noi significa la sicurezza in termini di approvvigionamento. La Pac? Non è più attuale e va rivista”.
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