di Paolo Guttardi
Diminuisce l’uso dei concimi
Sono oltre 4 milioni di tonnellate i fertilizzanti commercializzati nel 2015: la parte del leone la fanno i concimi, con 2,4 milioni di tonnellate, seguono con 1,2 milioni di tonnellate gli ammendanti, con 0,25 milioni di tonnellate i correttivi e, infine, con 0,18 milioni di tonnellate i sustrati di coltivazione ed i prodotti ad azione speciale. Nel complesso, rispetto al 2014 si registra una riduzione del 4,3 %. Secondo i dati Istat, nel periodo 2004-2015 la distribuzione dei fertlizzanti ha sempre presentato un andamento decrescente, ad eccezione del 2007, cumulando una riduzione del 25 per cento.
Tra semplificazione , norme speciali e libertà di impresa
Nello scorso mese di luglio Confagricoltura ha attivato un Tavolo di lavoro per la semplificazione, guidato da Elisabetta Falchi, componente di Giunta di Confagricoltura, ed imprenditrice risicola. Costituisce infatti un ostacolo all’attività imprenditoriale l’eccessiva presenza di “lacci e lacciuoli” dettata dalla burocrazia che ne frena ogni competitività sui mercati. Ed è sempre stato impegno di ogni politico, assunto in sede di campagna elettorale, il disboscamento della selva di leggi e norme che ne sono poi all’origine. Ma invano. E allora occorre chiedersi la ragione di questa situazione, la cui risposta non può essere solo nell’istinto di conservazione e di autoduplicazione della classe dei “burocrati” e/o nella volontà dei politici di guidare e gestire l’agricoltura.
Gli imprenditori agricoli sono una categoria speciale, diversa. Nell’attività di impresa si inseriscono numerosissime norme a carattere speciale, sia sul piano degli adempimenti che delle agevolazioni, fiscali e contributive, comunitarie e nazionali. Norme perfettamente giustificate e doverose, in funzione proprio delle caratteristiche peculiari delle imprese agricole, soggette ai rischi di un mercato sempre più globale ed ai rischi meteorologici, biologici e parassitari nonché alla concorrenza di altri Paesi con costi e regole incomparabilmente inferiori.
Ma che, alla fine, generano proprio quella burocratizzazione, certamente amplificata da regole assurde, dell’attività agricola a seguito della quale l’imprenditore agricolo deve dedicare metà del proprio tempo a girare per Uffici vari ed a seguire regole che ne ingabbiano le scelte imprenditoriali.
Registri vitivinicoli via web service
Confagricoltura e le altre Organizzazioni della filiera vitivinicola hanno segnalato al ministro Martina i malfunzionamenti e le difficoltà di gestione delle procedure informatiche relative ai registri dematerializzati vitivinicoli, richiedendo un “periodo di accompagnamento ” più esteso. In pratica il cosiddetto “doppio binario”per venire incontro ai vitivinicoltori alle prese con una vendemmia anticipata e caratterizzata dagli effetti della siccità. Le Organizzazioni agricole hanno altresi richiesto di poter operare con procedure informatiche via web service, oltre che in ambiente Sian.
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