“L’incremento della produzione di riso Indica rappresenta un riequilibrio, seppur parziale, dell’offerta di risone italiana. Non risolve, ma aiuta” è il commento del presidente dell’Ente Nazionale Risi Paolo Carrà dopo la diffusione delle denunce di semina dei produttori italiani.
“Anche la flessione dei tondi era attesa ed in certo modo auspicata, per alleggerire un mercato ormai stremato – aggiunge – e non possiamo dirci sorpresi dalla riduzione dell’ettarato destinato alla coltivazione di risi per il mercato interno”.
Tuttavia, secondo il presidente, il calo degli ettari di risaia, seppur contenuto, non deve essere interpretato positivamente: “Quando si recede significa che altre colture sono diventate più competitive e che alcuni risicoltori hanno gettato la spugna – sottolinea Carrà -. Questo non può essere considerato un dato positivo, se non altro perché l’Europa resta deficitaria e rinunciare ad aggredire quote di mercato significa lasciare campo aperto alle importazioni”
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