Una notte al castello di Novara, la storia che ritorna con forza a ricordare l’epopea del Canale Cavour a oltre 150 anni dalla costruzione. Finalmente, è il vcaso di dirlo, dopo molte rappresentazioni in altre città (Vercelli, Torino, Chivasso, Roma) anche a Novara è andato in scena lo spettacolo-monologo interpretato da Lucilla Giagnoni, l’attrice novarese che sa dare anima alla storia, ai personaggi, alle situazioni. Questa volta in un contesto altrettanto storico e avvicnente come il castello sforzesco di Novara restituito alla cittadianzna dopo i restauri. E’ stata l’Associazione Irrigua Est Ssia, con il suo direttore Roberto Isola e il presidente Giuseppe Caresana, a decidere di rappresentare a Novara la piece teatrale.
E la vicenda del Canale Cavour, che si è intrecciata con la storia dell’Unità d’Italia, ha impattato sul pubblico. Con un’avvincente ricostruzione che Lucilla ha saputo interpretare dando voce ai personaggi veri di quel capitolo storico-economico d’Italia. A cominciare dall’agrimensore Rossi, nato alla Scavarda di Vinzaglio, oggi in provincia di Novara, ma vercellese d’adozione, che per primo ebbe l’intuito di studiare il progetto ma non ebbe mai la soddisfazione del riconoscimento. Anzi, Cavour gli preferì l’ingegner Carlo Noè, al quale la storia attribuì la paternita del canale.
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