Accordo Riso Gallo-produttori: prezzo bloccato tre anni per Carnaroli, Arborio e Ribe

Accordo Riso Gallo-produttori: prezzo bloccato tre anni per Carnaroli, Arborio e Ribe

Mossa di Riso Gallo sul fronte della crisi del settore e della fluttuazione dei prezzi. L’azienda di trasformazione di Robbio Lomellina (Pavia), uno dei colossi dell’industria agroalimentare del comparto risiero, ha raggiunto un accordo triennale con un gruppo di produttori, investendo trenta milioni di euro e garantendo un prezzo fisso, con l’obiettivo di dare maggiore stabilità al mercato e contrastare la volatilità dei prezzi. L’accordo riguarda la coltivazione di tre varietà fra le più note del Made in Italy: Carnaroli, Arborio, Ribe. In pratica: quelle dstinate a cucinare e valorizzare il risotto. La mossa della storica azienda lomellina (oltre 160 anni) arriva nel cuore della nuova campagna risicola, che si preannuncia carica di incertezze a causa del crollo delle quotazioni relative agli stock della precedente annata: in alcuni casi più che dimezzati, con scorte importanti ancora nei magazzini. Un esempio emblematico: il Carnaroli è passato dai 30 euro/quintale di tre anni fa ai 100 del 2016, per scendere a 35-38 di quest’anno. Una fluttuazione che disorienta i risicoltori e impedisce di programmare con tranquillità. Riccardo Preve, direttore generale diRiso Gallo: “La strategia aziendale vuole evitare il rischio che i produttori agricoli si disaffezionino, per effetto del calo dei prezzi, alla coltivazione delle varietà storiche italiane, che rappresentano il nostro orgoglio. Naturalmente la qualiotà ha un costo e noi ne siamo perfettamente consapevoli: noi siamo da sempre pronti a ricnoscerlo, perché amiamo lavorare in Italia insieme ai produttori italiani. Il risultato è un prodotto che rende onore alla tradizione gastronomica del nostro Paese. Per questo è stato naturale pensare a un accordo capace di rispettare le nostre esigenze e quelle dei nostri fornitori di risone. Il sistema di contrattazione del risone in Italia, ancorta fortemente incentrato sulle borse merci, incentiva la speculazione da ambo le parti e per questo per le varietà storiche e per la nostra marca è inadeguato”.

Le oscillazioni, tra l’altro, rendono impossibile una gestione orientata a medio-lungo termine non solo per l’azienda agricola ma anche per l’industria risiera. Negli scorsi anni la Gallo aveva già avviato una sperinentazione per limitare l’oscillazione dei prezzi siglando contratti simili con la Coldiretti. Il prezzo fisso stabilito ora con gli imprenditori agricoli è stato definito in funzione della media delle quotazioni delle ultime annate e delle condizioni di mercato. Secondo l’accordo, che scatterà a partire dal raccolto 2017 e terminerà nel 2019, i produttori dovrebbero godere di un vantaggio medio pari al 35% del prezzo di mercato attuale .gallo

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