di Paolo Guttardi
Proroga della Pac al 15 giugno
E’ quasi ufficiale: la Commissione europea ha risposto positivamente alle richieste dell’Italia e sembra anche della Francia, per la proroga al 15 giugno 2017 del termine per la presentazione della Domanda Unica per la richiesta degli aiuti diretti, meglio nota come “la Pac”. Ferma restando la data del 15 maggio per la detenzione delle superfici e dei titoli di conduzione. Quest’anno, come noto, la domanda deve essere predisposta, oltre che in forma alfanumerica, anche “grafica”, ovvero corredata dell’indicazione, sulle foto aree dei confini dei terreni coltivati e delle relative colture. Un compito che finora, a causa delle incongruenze informatiche, è ancora impossibile. Né peraltro, maggior successo ha il software per la presentazione delle domande di trasferimento titoli (TRT) al Registro titoli/Agea, con la novità della CDC (Conferma del cedente). Anch’esso in stallo. Ma c’era proprio bisogno di queste ulteriori complicazioni?
Riso risorsa per il Vercellese
Riso, palla al piede o risorsa strategica per lo sviluppo del Vercellese? In un territorio che vede una preminenza del tessuto agricolo e, per mille noti motivi, della risicoltura, essa potrà/dovrà essere la chiave di volta per il rilancio di un’area ormai diventata solo sede di attività di logistica e megacapannoni per il magazzinaggio e lo smistamento di merci. Se ne parlerà l’8 maggio 2017 alle 16 all’Istituto tecnico agrario di Vercelli, in occasione della presentazione del rapporto “Il riso una risorsa strategica per lo sviluppo: idee e proposte per l’area vercellese”, realizzato da Mecenate 90 con il contributo della Compagnia di San Paolo. Interverranno, tra gli altri, Paolo Carrà, presidente di Ente Risi, Giorgio Ferrero, assessore all’agricoltura della Regione Piemonte, Massimo Fiorio, vicepresidente Commissione agricoltura della Camera e Luigi Bobba, sottosegretario Ministero del Lavoro.
Scontata la risposta, il riso è la grande risorsa del Vercellese se: a) si lasciano i risicoltori lavorare in pace, senza lacci e lacciuoli e mille adempimenti di dubbia utilità; b) si protegge il settore dalla concorrenza sleale; c) si sviluppa un serio rapporto di filiera con l’industria; ecc.
Innovazione cercasi con il credito di imposta
Con un’agricoltura che soffre, e la pac non basta più, è necessario rilanciare gli investimenti attraverso il credito di imposta. La proposta – innovativa – è di Confagricoltura, dopo gli sgravi fiscali all’Imu e all’Irpef. La richiesta è quella di estendere superammortamenti e iperammortamenti anche alle imprese agricole che investono in innovazione, in sicurezza del lavoro, in risparmio energetico ed idrico. Ma poiché la maggior parte delle aziende agricole non sono a bilancio, la soluzione più opportuna è quella di trasformare superammortamenti ed iperammortamenti in credito di imposta, spalmabile su più anni. Una soluzione che non richiede stanziamenti dallo Stato.
You must be logged in to post a comment Login