E’ la prima assemblea del Banco BPM SpA, nato dalla fusione fra Banca Popolare di Milano e Banco Popolare (di cui fa parte anche la Novara) quella che si apre sabato 8 aprile, alle 9, nel complesso sportivo Terdoppio del capoluogo novarese. I soci sono chiamati ad approvare i bilanci relativi all’esercizio 2016, anno storico, che ha segnato il matrimonio e la nascita del terzo gruppo creditizio italiano.
Si riparte da Novara, che già è stata sede di assemblee del Banco, secondo il criterio della turnazione. In una lettera ai soci il cda sottolinea alcuni aspetti relativi alla fusione e ai suoi sviluppi: “Nel 2016 – si legge fra l’altro – Banco Popolare e BPM, per contributi al Fondo di Risoluzione Unico, al Fondo di Risoluzione Nazionale per il completamente del salvataggio delle note 4 banche e per le svalutazioni delle partecipazioni nel Fondo Atlante e nello schema volontario del FITD, hanno addebitato al conto economico ben 261,7 milioni di euro. Sul bilancio pesano inoltre gli accantonamenti sui crediti non performing indotti dal perdurare della crisi economica. A questi fenomeni, comuni a tutte le banche si sono aggiunti gli effetti propri dell’operazione di fusione. Al pesante risultato complessivo si è così pervenuti (1,7 miliardi di euro di perdita, di cui 279 milioni per la svalutazione dell’avviamento della controllata Banca Aletti, per Banco Popolare e 72,7 milioni di euro di utili per BPM) si contrappone peraltro una prospettiva futura di segno opposto avvalorata anche dall’avvio di un processo di integrazione che mostra già la concreta possibilità di raggiungere gli obiettivi del piano industriale al 2019”.
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