Un’antica stampa che risale al 1860 raffigura le maschere Gianduja e Meneghino che si abbracciano felici perché si sono finalmente ricongiunti con la riannessione della Lombardia e del Piemonte sabaudo, dopo le vittorie franco-piemontesi a Palestro e Magenta dell’anno precedente. Con una scritta emblematica: “Adess Gianduja podarem andà a bev in sul posto el vin de Ghemm” (Adesso Gianduja potremo andare a bere sul posto il vino di Ghemme).
A distanza di tanto tempo Piemonte e Lombardia si danno la mano, ma questa volta brindano con l’acqua. In questo senso va inteso il significato dell’intesa fra le due Regioni promossa e sottoscritta nel Tempio delle acque per eccellenza, ovvero l’Associazione irrigua di Novara. A firmare Giorgio Ferrero, assessore all’agricoltura della Regione Piemonte, Viviana Beccalossi, assessore all’urbanistica e al territorio della Lombardia, con Augusto Ferrari, novarese, assessore regionale al welfare. Un ultimo passaggio istituzionale avviato da oltre due decenni in Lombardia e in Piemonte per disciplinare l’attività del Consorzi di irrigazione e bonifica. Roberto Isola, direttore generale di Est Sesia, parla del ruolo e delle dimensioni di Est Sesia, a sottolineare il peso sul territorio e trasversalità, perché la gestione delle acque non ha confini: attraverso l’incorporazione della Valle del Ticino e di una fascia dell’Oltrepò pavese il comprensorio interregionale oggi raggiunge oltre 330 mila ettari: “Da un punto di vista unitario questo patrimonio non può che essere gestito che insieme. Fra l’altro stiamo assistendo a un’aggressione alle dotazioni irrigue da parte di altre realtà della Pianura Padana, ma non possiamo dimenticare che qui si coltiva il 95% del riso italiano”.
Giorgio Ferrero: “Occorre fare un ragionamento d’integrazione, il reticolo dell’irrigazione mette in salvaguardia i territori. L’acqua dioventa un fattore sempre più strategico e non dobbiamo dimenticare il peso che l’agricoltura sopporta, anche durante gli eventi alluvionali, quando il settore si sacrifica per salvare i centri urbani”.
Viviana Beccalossi: “Respingo al mittente chi sostiene che i consorzi di bonifica andrebbero chiusi. In Piemonte, com il Lombardia, i consorzi lavorano epr garantire tutti i cittadini in quanto si occupano anche di sicurezza”.
Alessandro Folli, presidente di Anbi (Consorzio nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio e acque): “Ci sono battaglie che le due regioni, insieme, possono fare: una di queste è la difesa del patriomonio idrico, nell’interesse dell’agricoltura e di tutti i cittadini”.
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