Nasce il terzo polo creditizio italiano. La fusione Banco Popolare-BPM (Banca Popolare di Milano) è realtà dopo l’approvazione del progetto da parte dei soci delle due banche riuniti nelle due assemblee a Verona e Milano. Un via libero storico, avvenuto a poche ore di distanza. A Verona attorno alle 13, con 23.683 voti a favore e pochi contrari. A Milano dopo le 16, al termine di una lunga assemblea: qui i favorevoli sono stati 7.314, i contrari 2.731, 142 gli astenuti.
Nella città scaligera a migliaia sono arrivati anche dal Nordovest, molti appartenenti alla Popolare di Novara. Forte la rappresentanza di BPN e dei legami con il capoluogo novarese: il vicepresidente del Banco, Maurizio Comoli, il condirettore generale Domenico De Angelis. Nelle prime file: Alberto Mauro, direttore Divisione Banca Popolare; Franco Zanetta, presidente Fondazione Banca Popolare di Novara; Fabio Ravanelli, presidente Confindustria Piemonte; Eliana Baici, direttore Dipartimento Studi e Impresa dell’Università Piemonte Orientale; Paola Battioli, presidente Confagricoltura Novara Verbano Cusio Ossola, Carlo Robiglia, presidentr del cda <Il Sole 24 Ore>.
Molti gli interventi, alcuni riguardanti anche il mondo dell’agroalimentare. Come la proposta di Donato Lanati, enologo di Fubine (Alessandria), rivolta a favorire una rete del vino che possa nascere dalla fusione delle banche presenti su territori vocati come Piemonte, Lombardia, Veneto. Spunto raccolto dall’ad del Banco, Pierfrancesco Saviotti, che rispondendo ha lasciato intendere che una porta possa aprirsi in questa direzione.
You must be logged in to post a comment Login