Un anno da dimenticare. Così è stato classificato il 2013 per l’agricoltura italiana. Crisi, calamità naturali hanno fatto perdere alle imprese agricole reddito e occupazione. Il valore aggiunto agricolo è sceso dell’1,4%, l’occupazione è diminuita del 4,3% nel complesso e del 3,3% per i dipendenti. Si salva solo l’export: +3,4%, ma è una voce che non ripaga del difficile momento attraversato dalle aziende agricole, in particolare da quelle novarese e vercellesi, fondate sulla risicoltura. In questo comparto i prezzi altalenanti e virati verso il basso per alcune varietà da interno hanno determinato gravi difficoltà alle imprese. In questo contesto s’inserisce il progetto lanciato dal Banco Popolare e spalmato sui territori di competenza per dare ossigeno agli agricoltori. Un modello con prodotti dedicati che il direttore della Divisione Banca Popolare di Novara, Alberto Mauro, sta proponendo in tutto il Nordovest. E’ rivolto agli agricoltori, giovani e anziani, che vogliono investire e innovare. Il gruppo bancario ha realizzato un nuovo strumento che consente la corretta analisi delle potenzialità creditizie per un’impresa agricola, a partire dalla valorizzazione degli elementi tipici. Un sistema di valutazione ad hoc, testato da esperti, che vanno in azienda, incontrano l’agricoltore e costruiscono insieme un «Progetto agricoltura» dedicato. L’obiettivo è quello di consentire maggiore flessibilità per i finanziamenti a breve e medio termine, attraverso prodotti specifici: «Conto Idea Agricoltura», «Idea Agricoltura Sviluppo», «Credito Verde», «Idea Apercredito-Credito flessibile», la «Cambiale agraria». Quest’ultima prevede l’erogazione di tutto l’importo in un’unica soluzione.
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