La crisi del settore zootecnico, dovuta ai prezzi non remunerativi riconosciuti al latte alla stalla e alle importazioni di prodotto straniero, sta rischiando di far chiudere migliaia di stalle in Italia. Accanto alle proteste di questi giorni, alcuni allevatori stanno cercando di diversificare e innovare, nel tentativo di salvare le aziende guardando avanti.
Un esempio arriva dall’azienda agricola Rota, a Oleggio,Valle del Ticino, in provincia di Novara, pochi chilometri dall’aeroporto intercontinentale della Malpensa. Lungo la strada che poi s’incanala nello stcretto passaggio del ponte di ferro sul Ticino, i fratelli Pietro e Carlo Rota, con i figli Matteo e Alex, hanno inajgiurato un nuovo centro di trasfotrmazione e distribuzione dei prodotti ricavati dall’allevamento di circa 130 mucche: yogurt, formaggi, latte nello spacio che si affaccia sulla strada percorsa da migliaia di automobilisti e trasportatori. Non solo: anche distributore automoatico del latte all’esterno dell’edificio. I fratelli Rota (Coldiretti, Campagna Amica) rappresentano uno dei punti di riferimento di un’agricoltura rinnovata, che fonda le radici nel passato (1953) ma vuole aprirsi al mondo e la vicinanza dello scalo Malpensa può essere un aiuto, un <endorsment> non trascurabile.
Alla cerimonia inaugfurale sono intervenuti l’assesore del Comune di Oleggio, Giuseppe Suno, la sen. Elena Ferrara, Antonio Pogliani (Agricoltura, Provincia di Novara), il direttore di Coldiretti, Maria Lucia Benedetti. Benedizione a cura di don Franco.
Nelle foto: il taglio del nastro, Maria Lucia Benedetti e Carlo Rota, prodotti nella vetrina dello spaccio, la sen. Elena Ferrara (a destra) con Sara Baudo, allevatrice delegata di Coldiretti Giovani
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