di Paolo Guttardi
Il rebus dell’erba medica
A complicare le cose, in questa vicenda della riforma della Pac – versione 2013 – è arrivato anche il rebus dell’erba medica: pianta erbacea da foraggio o “coltura”. La questione non è di poco conto, anche se sembra una trovata kafkiana, avendo un impatto importante sugli impegni del Greening (inverdimento). Se è una pianta erbacea da foraggio è in deroga al greening, se invece è una coltura le aziende che la coltivano devono sottostare agli impegni del greening. Il problema è che come sempre, i chiarimenti interpretativi (peraltro molto discutibili, secondo Confagricoltura) arrivano fuori tempo massimo, quando le aziende agricole hanno presentato le domande Pac 2015 e addirittura hanno assunto precisi obblighi contrattuali con le industrie di trasformazione
Il diritto di prelazione anche per lo IAP
Un mito storico sta crollando: la prevalenza ( se non l’esclusività) nelle agevolazioni per la figura del coltivatore diretto. Ad abbattere il muro ci sta pensando il Collegato agricolo sulla semplificazione (S.1328-B). All’art. 1 comma 3 riconosce il diritto di prelazione ex lege n. 817 del 1971 all’imprenditore agricolo professionale (IAP) iscritto nella previdenza agricola, proprietario dei terreni confinanti con i fondi offerti in vendita, purchè sugli stessi non siano insediati mezzadri, coloni, affittuari, compartecipanti o enfiteuti coltivatori diretti. Con questa norma (quando sarà approvata definitivamente) quindi si allarga la categoria dei soggetti confinanti che possono esercitare il diritto di prelazione, concedendolo al proprietario IAP, con ciò equiparando, a questo fine, la figura dell’imprenditore agricolo professionale a quella del coltivatore diretto. Viceversa, tale diritto, nel caso di affittuario insediato sul fondo, resta riservato esclusivamente al coltivatore diretto.
Cambia l’agricoltura verso le società di capitali
Nonostante i proclami sui mass media, circa il grande ritorno dei giovani in agricoltura, i dati statistici evidenziano comunque che il numero di imprese condotte da giovani è sempre fermo a pochi numeri percentuali (6,5), mentre crescono del 5 % le società di capitali agricole. A cercare di invertire questa tendenza ci provano sia Ismea sia le Regioni con la misura specifica 6.1 del PSR. Tutto molto bene, però le risorse finanziarie sono quelle che sono. E’ stato calcolato che con il primo bando della Regione Piemonte sulla Misura 6.1 potranno essere soddisfatti poco più di 800 giovani, per le cui aziende potranno presentare il Piano di Sviluppo
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