di Enrico Villa
L’agricoltura moderna incomincia dalla scuola: principalmente dagli istituti tecnici agrari o per agrimensori, attivi a Vercelli, Biella, Novara ma, più in generale, dalle “superiori” perché l’economia che anche riguarda i consumatori, si deve imparare nelle aule scolastiche. L’ultimo stimolo in ordine di tempo è stato colto sia da Coldiretti che da Confragricoltura, utilizzando l’ulteriore formazione dei giovani offerta dalla normativa sui Piani di Sviluppo Rurale. Come è noto, i PSR nuova edizione varranno nel periodo 2014/2020. E l’Unione Europea, con l’ausilio dei 28 Stati membri, si propone di mutare il volto dell’Europa, facendo prevalere il rurale con i contenuti della tradizione che, tuttavia, non devono bloccare l’evoluzione rappresentata da alcuni aspetti principalmente: investimenti in funzione delle aziende singole o associate; sviluppo delle aziende agricole e delle imprese; se possibile recupero autentico agro-climatico ambientale. Il Piemonte ha per tempo presentato il suo programma di PSR, anche istituendo un comitato di gestione e vigilanza terzo, come in Francia e in altri Stati partner.Il programma, il 28 ottobre 2014 è stato approvato dall’UE e, fin da dicembre, i primi bandi sono stati emanati nonché pubblicati sul bollettino ufficiale della Regione Piemonte. In più è stato pubblicato un inserto speciale sulle priorità, le misure e gli interventi in modo che sugli utilizzi rimangano pochi dubbi. In questo documento articolato, che ha suscitato più di un dubbio applicativo nelle organizzazioni agricole, richiama il riferimento alla formazione e preparazione professionali di quanti usufruiranno dei bandi. Gli utilizzatori dovranno essere agricoltori professionali e, per quanto possibile, avere una formazione secondaria superiore garantita dalla preparazione di perito agrario o da una laurea specifica, come in scienze agraria o in biologia. Più il tempo passerà, nella agricoltura italiana ed europea vi sarà sempre meno spazio per quanti non siano dotati di una preparazione specifica in materia economica, sulla meccanizzazione, sull’ uso dei fitofarmaci.
Come conseguire gli obiettivi
Solo così – è opinione della UE – sarà possibile conseguire i cinque obiettivi generali prospettati dai piani di sviluppo rurale, e cioè: 1)trasferimento di conoscenza e innovazioni; 2) competitività delle aziende; 3)organizzazione della filiera alimentare e gestione dei rischi; 4)per quanto possibile, prevalere dell’ecosistema nelle agricoltura a più alta specializzazione come – è un esempio – la risicoltura e la viticoltura; 5)lo sfruttamento efficiente dell’energia e dell’acqua; 6) l’inclusione sociale con l’adeguato spazio all’economia e agli aspetti della sociologia rurale, in particolare nelle aree di montagna nonché rurali di pianura. In Piemonte il PSR 2014-2020 comporterà un investimento di un miliardo di euro. In proposito, fa rilevare Giorgio Ferrero, assessore all’Agricoltura, caccia e pesca: “Noi stimiamo che ogni euro investito crei un indotto di circa 20 volte superiore, sia a monte che a valle delle imprese agricole”. E Ferrero anche aggiunge: “Il finanziamento è molto importante, non solo per l’agroalimentare ma per l’intera regione. Rappresenta infatti un volano non solo per le imprese agricole e per i giovani agricoltori, ma per l’intero territorio”.
Le regole un po’ complicate che regolano l’attuazione in Europa, ma anche in Italia, dei piani di sviluppo rurale, sono diventati una disciplina fondamentale nei corsi di formazione nonché negli incontri territoriali programmati da Coldiretti e Confagricoltura. Coerentemente con il principio secondo il quale in avvenire dovrà esserci una formazione e una informazione permanente nei giovani, Coldiretti ha iniziato all’istituto Vaglio Rubens di Biella, scuola che ha un doppio retroterra: di montagna nonché di allevamento del bovino rosso, e nell’alta Baraggia di risicoltura. In collaborazione con la Consulta per le imprese e per i giovani, istituito alla Camera di Commercio di Vercelli e presieduta dalla professoressa Lella Basignana, Confagricoltura ha indetto corsi specifici riservati alle ultime classi dell’Istituto Tecnico Agrario Giuseppe Feraris di Vercelli. Paolo Guttardi, direttore di Confagricoltura di Vercelli e Biella ha sviluppato le sue lezioni sulla Misura 4 del PSR (investimenti nelle aziende agricole) sulla Misura 6 (insediamento dei giovani) e sulla Misura 10 (impegni-agro-climatico-ambientali). Sia le Misure 4, che le Misure 6 e 10 sono contemplate nel PSR del Piemonte e ben illustrate nell’inserto speciale messo a punto dagli specialisti regionali sulle priorità, le misure e gli interventi. “L’incontro – è un beve commento di Confagricoltura di Vercell/Biella – si è realizzato nell’ambito del progetto Alternanza Scuola-Lavoro, appunto coordinato dalla docente professoressa Lella Bassignana, che prevede anche la testimonianza di operatori del settore”. Queste stesse testimonianze, come del resto gli incontri sul territorio di Coldiretti e Confagricoltura, renderanno ancora più chiara ed efficiente l’applicazione nel 2016 dei bandi riguardanti i PSR 2014/2020. L’agricoltura moderna necessita proprio di questa chiarezza interpretativa, indispensabile per far rendere davvero proficui i finanziamenti accordati dall’Unione Europea e dalle Regioni del nostro Paese.
You must be logged in to post a comment Login