La Coldiretti del Piemonte vuole vederci chiaro e punta i riflettori sui GAL (Gruppi di azione locale),costituiti in forma societaria per attuare la strategia di svilupo locale attingendo ai contributi previsti dal Psr (programma di sviluppo rurale) finanziato parte dall’Ue, parte dallo Stato e parte dalla regione. Lo ha detto senza mezzi termini il direttore di Coldiretti Piemonte, Antonio De Concilio, durante un convegno organizzato a Torino per illustrare il nuovo Psr (2014-2020) e al quale è intervenuto anche l’asessore regionale all’agricoltura, Giorgio Ferrero. <Per la programmazione dei GAL – ha detto Ferrero – sonoprevisti olre 60 milioni ma abbiamo bisogno di amminsitratori che sappiano farli funzionare>.
De Concilio, riprendendo questo concetto, ha ricnarato la dose: <Noi della Coldiretti saremo come sangusughe sui GAL. Chiederemo anche aiuto alla Procura della Repubblica e se sarà necessario ariveremo anche alle denunce. I GAL o assolvono il loro scopo sociale oppure non faremosconti a nessuno. Gli amminsitratori devono assumersi le responsabilità, noi faremo di tutto affinché le regole siano rispondenti alle esigenze delle imprese. I soldi stanziati servono per fare sviluppo. Finora i soldi non sonostati spesidel tuttobene ed è per questo che noi abbiamo intrapreso una lotta per ridurre gli stanziamenti. Vogliamo evitare che il futuro si verifichi ciò che è acaduto nel passato, questa è la posizione di Coldiretti>.
I GAL dovrebbero sostenere l’attuazione delle strategie di sviluppo locale e la realizzazione di progetti di cooperazione per favorire il miglioramento della competitività agricola e forestale, dell’ambiente e dello spazio rurale, della qualità della vita nelle aree rurali.
(Nella foto: una manifestazione dei giovani di Coldiretti a Expo)
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