«Sull’acqua il mondo agricolo è stato bistratato, trattato come un ladro. Ma in realtà la manutenzione dei canali irrigui è sempre stata a spese degli agricoltori e occorre sottolineareche nelle nostre pianure senza i consorzi di irrigazione le falde non sarebbero alimentate». Vittorio Viora, presidente dell’Anbi (Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni) del Piemonte con queste parole ha aperto la presentazione di un convegno che si terrà il 13 novembre a Mondovì (Cuneo) sulla gestione delle acque e la tutela del territorio con un focus sulla realizzazione dell’invaso «Serra degli ulivi». La presentazione si è svolta nel padiglione Coldiretti di Expo, con l’intervento di esponenti del mondo agricolo e dei consorzi di bonifica, a cominciare dal direttore generale dell’Anbi, Massimo Gargano. L’incontro, coordinato dal direttore dell’Associazione irrigua Est Sesia di Novara, Roberto Isola, ha messo in rilievo la necessità di riserve d’acqua per fronteggiare le emergenze e rispondere anche ad altre esigenze: una «borraccia» multifunzionale, finalizzata non solo all’agricoltura ma anche al pubblico. Gargano ha ricordato che l’export dell’agroalimentare itlaiano vale 35 miliardi di euro e che l’86% del prodotto esportato è di fonte irrigua. Dell’acqua e della legalità come bene prezioso ha parlato l’ex procuratore della Repubblica Carlo Caselli, oggi al vertice dell’Osservatorio Agromafie di Coldiretti: «La legalità è una questione fondamentale e riguarda anche l’agroalimentare. Ed è decisivo che la legalità cominci proprio dall’acqua. Le iniziative dei consorzi si muovono anche con l’obiettivo di migliorare l’osservanza delle regole, l’Osservatorio cercherà di attribuire tutta l’attenzione che merita». Sul tema della Srra degliUlivi è intervenuto anche Giorgio Maria Bergesio, presidente Associazione acque irrigue cuneesi.
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