Torna l’antica ruota con la pista del riso. Alla Cascina Grampa nel Comune di San Pietro Mosezzo i lavori per recuperare il manufatto che risale al ‘500 sonoquasi terminati. La famiglia Testa, proprietaria di questo complesso edilizio rurale, con impianto architettonico originale a corte chiusa della prima metà dell’800, ha ristrutturato l’edificio e dato impulso all’azienda, tanto da partecipare all’iniziativa dell’Ente Nazionale Risi, con una presenza a Expo nel padiglione CIBUSèItalia di Federalimentare.
Il nome Grampa deriva da «Grampà», che in dialetto novarese significa «manciata di riso». Era il classico gesto con il quale l’agricoltore chiudeva nella mano centinaia di chicchi, poi apriva il pugno e il braccio, spargendo a spaglio sull’acqua della risaia quei semi che avrebbero dato origine e vita alle future pianticelle. Da «grampà» deriva anche il nome della Cascina Grampa, pochi chilometri dia Novara, nel Comune di San Pietro Mosezzo.
La famiglia Testa ha recuperato un manufatto tra i pochi ancora attivi nel panorama risicolo italiano: la «pista del riso» in pietra e legno e l’imponente mulino con macina. La ruota idraulica che aziona il complesso meccanismo è alimentata dall’acqua della Crosa, canale di irrigazione che lambisce il cascinale e serve anche alla risaia dell’azienda.
La Grampa è una delle presenze più significative nella storia delle risicoltura italiana. L’esistenza è attestata già in documenti d’archivio risalenti al 1500: apparteneva ai conti Tornielli, poi la proprietà passò ai marchesi Fossati e infine fu acquistata nel 1939 dalla famiglia Testa. Oggi l’attività produttiva delle risaie e la gestione della cascina storica sono condotte direttamente da Giovanni Testa con la moglie Elisabetta e i genitori Mario e Annamaria che collaborano attivamente nella commercializzazione delle diverse varietà (Carnaroli, Roma, Baldo, Venere).
You must be logged in to post a comment Login