E’ scattata l’8 agosto la proroga degli aiuti contro l’embargo russo per il settore ortofrutticolo. Lo ha comunicato il Ministero delle Politiche agricole dopo l’annuncio della Commissione europea che ha prorogato fino al 30 giugno 2016 le misure di sicurezza in risposta al divieto russo di importazione di frutta e verdura dall’UE.
“Una risposta necessaria che va nella giusta direzione e sulla quale abbiamo lavorato con forza nelle ultime settimane insieme a Spagna e Francia – dichiara il ministro Maurizio Martina – Tutelare il reddito delle imprese danneggiate è una priorità. La quota di circa 50.000 tonnellate di ritiri ottenuta per il nostro Paese ci consentirà di agire in questa direzione. Alla Commissione chiediamo di continuare il monitoraggio e valutare ulteriori interventi anche sulle altre filiere coinvolte”.
Per l’Italia si prevede un plafond di ritiri complessivo di circa 50.000 tonnellate di prodotto. In particolare, 17.500 tonnellate di mele e pere, 9.200 ton di pesche e nettarine, 3.300 ton di agrumi, 15.300 ton di susine, kiwi e uva da tavola e 650 ton di ortaggi. A questo si aggiunge anche un ulteriore plafond da 3.000 tonnellate che può essere gestito a livello nazionale.
Le misure di sostegno eccezionali riguardano le operazioni di ritiro, mancata raccolta e raccolta prima della maturazione effettuate dai produttori nel periodo compreso tra l’8 agosto 2015 e il 30 giugno 2016. I prodotti ritirati dal mercato potranno essere anche destinati alla distribuzione gratuita agli indigenti. Nei prossimi giorni, a seguito della pubblicazione del Regolamento europeo, il Ministero renderà note le procedure operative per permettere un immediato avvio delle misure di sostegno a favore dei produttori ortofrutticoli.
Mosca potrebbe estendere l’embargo ad altri sette Paesi a causa del loro sostegno alle sanzioni occidentali contro la Russia. La misura colpirebbe produzioni per un valore complessivo stimato in 460 milioni di euro. I Paesi colpiti dall’embargo sarebbero Albania, Montenegro, Georgia, Liechtenstein, Giappone, Islanda e Ucraina. Non è ancora chiaro se il boicottaggio interesserà anche la Svizzera. La lista aggiornata dei Paesi soggetti alle misure restrittive è infatti ancora ignota.
Per quanto riguarda le esportazioni ortofrutticole, ad essere particolarmente colpiti dal blocco potrebbero risultare Georgia e Ucraina. Da agosto 2014 (data di introduzione del primo embargo) a maggio 2015, infatti, la Georgia ha spedito in Russia frutta per un valore di 14,3 milioni di euro, mentre le esportazioni ortofrutticole ucraine nella Federazione Russa hanno superato quota 35,6 milioni per le verdure e 9,2 milioni per la frutta.
Soltanto in Piemonte il danno al settore ortofrutticolo dovuto all’embargo si aggira sui 60 milioni di euro.
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