E’ già emergenza siccità. L’estate torrida sta colpendo duro l’agricoltura, è allarme per le risorse idriche. I livelli dei grandi bacini del Nord stanno diminuendo velocemente, così come per il Po.
L’Anbi (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio e Acque Irrigue), lancia l’allarme..”E’ in questi momenti –commenta il presidente Francesco Vincenzi – che emerge la cultura idraulica degli enti consortili di gestione collettiva dell’irrigazione ed i grandi progressi, realizzati dalle tecniche colturali nelle campagne italiane, il cui fabbisogno idrico, secondo dati del Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali, è sceso a circa il 30% delle necessità nazionali d’acqua; tale percentuale è inferiore alla media europea, ma soprattutto alla media mondiale indicata nel 70%.”
Il modello italiano di irrigazione, oggetto di interesse internazionale e la costante ricerca di ottimizzazione d’uso della “risorsa acqua” saranno fra i temi al centro della due giorni “Il cibo è irriguo” che Anbi inaugurerà oggi pomeriggio (mercoledì) 22 a Baveno (in provincia di Verbania) per proseguire il giorno dopo ad Expo Milano.
Assieme al ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti ed all’eurodeputato già ministro dell’Agricoltura, Paolo De Castro, si confronteranno parlamentari, esponenti del Governo, assessori regionali, docenti universitari, magistrati, esperti, presidenti delle Organizzazioni professionali Agricole.
Già ora l’agricoltura novarese della fascia collinare conta ingenti danni per l’eccezionale ondata di siccità che insiste ormai da parecchie settimane: se la situazione dovesse perdurare, oltre ai già compromessi raccolti di mais, soia, foraggere dell’alto e medio Novarese, andranno ad aggiungersi i danni per il territorio di pianura, dal momento che anche l’acqua d’irrigazione fa registrare pesanti riduzioni. E’ iniziata, da parte di tutti gli uffici zona di Coldiretti, una ricognizione sul territorio in modo da poter valutare le opportune azioni da intraprendere già nelle prossime ore”.
Il caldo africano sta colpendo duro in provincia di Novara, con conseguenze pesanti. Sono a rischio i raccolti di mais nella fascia precollinare tra il Biellese e l’alta provincia di Vercelli: ma anche il riso, specialmente nella zona di Greggio e della Baraggia e, in generale, nella fascia della media provincia, potrebbe soffrire gravi ripercussioni se la situazione di siccità dovesse continuare.
“La fascia collinare conta ingenti danni per l’assenza di piogge che insiste ormai da parecchie settimane” dicono Paolo Dellarole e Marco Chiesa, presidnete e direttore Coldiretti Vercelli Biella: già perso il 70 per cento del raccolto del mais”.
Anche le api soffrono tanto che per il caldo volano meno e tendono a rimanere a terra senza riuscire più a prendere il polline, a conferma di come l’aumento delle temperature provochi pesanti effetti sulle piante e sugli animali come sulle persone. Le api sono un indicatore dello stato di salute della natura e la loro scarsa attività è una prova della grave criticità provocata dalle temperature anomale. Il problema non riguarda solo la produzione del miele ma viene a mancare l’indispensabile azione di impollinazione dei fiori, ancora necessaria per le coltivazioni agricole.
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