Dalla fabbrica alla terra. Da manager a cuoco e contadino. Così Gianluca Zanetta, di Cureggio (Novara) che un giorno ha deciso di abbandonare la città, trasferirsi in campagna, e con la moglie Raffaella ha realizzato il suo sogno: aprire un agriturismo. Sarebbe bastato questo per sentirsi appagato, ma Gianluca e la moglie sono andati oltre, realizzando alla “Capuccina” uno dei più begli esempi italiani di agriturismo, interpretando la filosofia dalla terra al consumatore: accoglienza, sguardo al futuro, radici. Non a caso “La
Capuccina” è diventata la patria della cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto, l’ortaggio rilanciato che ha ottenuto il riconoscimento di Slow Food. Non solo: Gianluca ha aperto un allevamento di capre, le Saanen (origine svizzera) dalle quali trae il latte per confezionare i formaggi  serviti in tavola agli ospiti provenienti da tutto il mondo. E’ il caso di dirlo, un turismo planetario, con un’attenzione particolare che arriva dagli Stati Uniti: qualche anno fa una studentessa americana arrivò qui per uno stage, studiò la cipolla bionda e  scrisse una tesi. Da allora La Capuccina è diventata un punto di riferimento.

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