«Dalla terra all’Olimpo, dai campi ai risi degli dei». Questo il suggestivo titolo proposto all’incontro tra riso e arte, che si è svolto nella chiesa di San Carpoforo di Milano in occasione dell’incontro che Sa.Pi.Se. (Sardo-piemontese-sementi) ha oganizzato nell’ambito del progetto «Rice is Live» dell’Accademia di Belle Arti di Brera e curato dalla professoredssa Chiara Demelio. L’incontro, aperto dal vicedirettore dell’Accademia, Giuseppe Bonini, è stato organizzato nella giornata di «finissage» della mostra delle opere realizzate con il riso dagli studenti del Brera. Il percorso artistico, passando tra arte, storia, filosofia e agronomia, ha come filo conduttore il riso e in particolare i risi speciali di Sapise (Venere, Ermes, Cerere e Apollo) per sottolineare il significato di una nuova cultura del riso, controllata, traccabile, di qualità e completamente italiana.
A delineare il primo tratto è stata Elisabetta Falchi, vicepresidente Sapise, che nel suo mesteire di agronoma e imprenditrice agricolla in terra sarda, ha affondato le mani nella tera e vissuto del lavoro delle forze dell’uomo. Terra, uomo e natura, si fondono anche nel progetto del fotoreporter Livio Bourbon ideatore del Mandala di riso, opera che unisce il riso vercellese con il mondo orientale. Rappresentanti del filone filosofico artistico i professori Pugliese e De Leonibus. Massimo Biloni, direttore diSapise, ha parlato della cultura del riso, un sistema di formazione e informazione destinata al comnsumatore per fornire gli strumenti giusti di valutazione di un prodotto frutto della terra. Infine la performance di danza curata da Silvia Dezulian per celebrare in modo concreto, anche corporale, il riso. Attorno a una montagna di risone, infatti, i danzatori rappresentano in danza un viaggio in compagnia del cereale.
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