Arriva l’estate e torna la lotta al Brusone (o Pyricularia Grisea), il patogeno che che colpisce il riso sino a ridurre del 30% la produzione. Contro questo flagello entra in azione una task force che sviluppa un progetto scientifico mirato all’uso minimo di agrofarmaci e al minor impatto ambientale. Il progetto, unico in Italia e in Europa, trae origine da studi condotti all’Università di Pavia (ente cui è affidata la repsonsabilità tecnico-scientifica) sotto il coordinamento di Marinella Rodolfi: prevede il monitoraggio con centraline captaspore per determinare la fase di maggior diffusione e di conseguenza concentrare i trattamenti in quel periodo circoscritto. Il progetto si basa anche su un modello matematico previsionale, mutuato dall’esperienza che Massimo Biloni, direttore generale di Sa.Pi.Se. (Sardo piemontese sementi) ha accumulato all’Università olandese di Wageningen. Applicato e adattato agli scopi della risicoltura, oggi rappresenta l’unico modello matematico esistente applicato al riso. «Il sistema simula ogni giorno la crescita del riso, incrocia i dati relativi alla presenza delle spore, considera anche i cosiddetti parametri predisponenti, come le escursioni termiche e le temperature». Lo scorso anno a Bangkok, nell’ambito del del quarto International Rice Congress, questo sistema è stato ufficialmente presentato. la campagna «Lotta al Brusone» è una iniziativa intrapresa dalla Fan (Fondazione Agraria novarese) che sino a un anno fa era presieduta da Paola Battioli e ora da Giulia Baldrighi; dalle Province di Novara e Vercelli (assessorati all’agricoltura), dal Consorzio Comuni per lo sviluppo del Vercellese; Regione Piemonte; Fondazione Banca Popolare di Novara.
Come funziona? I captaspore di ultima generazione (alimentati con pannelli solari) sono posizionati in risaia a Trino Vercellese, Santhià (frazione Vettigné), San Giacomo Vercellese, Villata, Nibbia e Terdobbiate. Il modello matematico considera l’interazione tra il fungo patogeno e il riso, ottimizzando la segnalazione delle giornate potenzialmente più favorevoli all’infezione, durante i quali la coltura può essere maggiormente a rischio di Brusone fogliare e anche del cosiddetto «mal del collo». I dati raccolti vengono trasmessi in tempo reale attraverso la diffusione di bollettino (due volte la settimana, il lunedì e il giovedì) ai risicoltori attraverso i siti web degli enti e trasmessi via sms agli agricoltori.
Durante la campagna risicola 2015 saranno divulgati 17 bollettini differenziati per le sei aree di sorveglianza fitosanitaria, a partire dal 22 giugno e fino al 17 agosto. Nel 2014 furono 102 le segnalazioni di rischio epidemiologico sull’intera area presa in esame.
Da quest’anno i bollettini bisettimanali saranno pubblicati anche su www.agromagazine.it
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