di Gianfranco Quaglia
Cento giorni su 365 erosi dalla burocrazia: tanti sono quelli dedicati in media da un’azienda agricola per compilare documenti, certificazioni, domande di aiuti. Complessivamente circa 25 chili di carta. Ci voleva un colpo di spugna per cancellare questo mondo giurassico che confligge con la realtà di un’attività agricola già immersa nel futuro, che da anni ormai interagisce con laser, Gps, palmari, droni, satelliti. Il tutto per coltivare meglio, ottimizzare i costi, salvaguardare l’ambiente. Il progetto «Agricoltura 2.0», presentato dal ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, va in questa direzione, permettendo all’agricoltore di accedere direttamente dal suo pc al portale degli organismi regionali che erogano i contributi europei. In altre parole: da casa propria, con un portatile o un tablet, sarà possibile presentare la domanda precompilata per gli aiuti in arrivo da Bruxelles con la cosiddetta Pac.
Un agricoltore meno zappatore e sempre più digitale: 2.0, appunto. Così come l’informazione specifica che lo riguarda. In questo senso anche «Agromagazine», questa testata che da un anno si affianca nel percorso quotidiano dell’agroalimentare, diventa più social, con una presenza anche su Twitter, @AgroMagazineAM, aprendo un’altra possibilità: quella di essere seguita maggiormente e di interagire con i followers, ossia tutti coloro che sono interessati a scambiare commenti e opinioni, dare suggerimenti. Lo slogan di Agromagazine è «L’agricoltura nel palmo dalla mano». L’obiettivo è un’agricoltura sempre più diffusa e raccontata, che parta dai protagonisti, coloro che l’agroalimentare lo vivono e lo creano ogni giorno dal campo al consumatore. Il touch screen, il tocco sullo schermo, il «cinguettio» di twitter compresso in 140 caratteri, non significano tuttavia ripudiare il passato. Anzi, la forza dell’espsrienza, in questo settore forse più che in altri, rappresenta solidità e riferimento. Il passo successivo, quello già arrivato in campo, è rappresentato dalla sfida di convogliare e amalgamare passato e futuro in tempi rapidi, agili, smart. Un’agricoltura e un’informazione 2.0.
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