di Paolo Guttardi*
Pac, più tempo per domande
Il Ministero delle Politiche Agricole annuncia il posticipo per la presentazione delle domande. Con un comunicato pubblicato sul sito dello stesso Ministero, si informa che il Commissario europeo Phil Hogan ha annunciato lo slittamento dei termini per la presentazione della domanda Pac di quest’anno, stabilita dai regolamenti comunitari dal 15 maggio al 15 giugno 2015. Questa decisione seguirebbe, tra l’altro, la richiesta della scorsa settimana avanzata dal ministro Maurizio Martina: “È una buona notizia il rinvio al 15 giugno della scadenza per le domande Pac ufficializzato dal Commissario Hogan. – commenta Martina – È stata accolta la richiesta italiana presentata a Bruxelles la scorsa settimana. Dare più tempo alle nostre imprese agricole nell’anno di inizio della nuova programmazione è una scelta saggia e utile”. La complicazione con cui la nuova pac si presenta a chi dovrà “tentare” di applicarla, con particolare riferimento al Greening, aveva d’altra parte sollecitato il Copa-Cogeca a chiedere la non applicazione delle penalità nel caso di inesattezze negli adempimenti previsti dal Greening.
Le attività connesse aumentano
E’ stato ampliato l’elenco dei prodotti agricoli soggetti a tassazione catastale. Con il Decreto 13 febbraio 2015 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, su proposta del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 62 del 16 marzo 2015, è stata modificata la tabella allegata al precedente D.M. 17/06/2011 relativa all’elenco dei beni derivanti dallo svolgimento delle attività agricole connesse soggette a tassazione sulla base del reddito agrario. Con il provvedimento, in accoglimento delle richieste di Confagricoltura sono state aggiunte le seguenti voci: produzione di paste alimentari fresche e secche (ex 10.73.0); produzione di sciroppi di frutta (ex 10.81.0); manipolazione dei prodotti derivanti dalla silvicoltura di cui alle classi 02.10.0-02.20.0, comprendenti la segagione e la riduzione in tondelli, tavole, travi ed altri prodotti similari compresi i sottoprodotti, i semilavorati e gli scarti di segagione delle piante. Le nuove disposizioni hanno effetto dal periodo d’imposta 2014.
Biologico, regolamento in discussione
Da tempo a Bruxelles si discute sulla riforma della normativa sul biologico. Il rischio è che, di fronte all’impasse, la proposta venga ritirata. Le divisioni tra Stati membri (tra gli oppositori ci sono Austria, Germania, Polonia, Lituania, Danimarca e Olanda) riguardano essenzialmente tre aspetti della riforma. Innanzitutto la soppressione delle deroghe previste dalla normativa attuale, che il nuovo testo vorrebbe eliminare quasi del tutto. Poi c’è il mancato riconoscimento retroattivo del «periodo di conversione» verso la produzione biologica (oggi è possibile ottenere il riconoscimento anche in itinere) con l’ulteriore prescrizione che impone la conversione dell’intera azienda. In Italia, primo produttore Ue, il metodo biologico convive con l’agricoltura «convenzionale» nel 15% circa delle aziende bio. Infine, resta il nodo del sistema di autorizzazioni all’import, che la Commissione vorrebbe armonizzare dopo le critiche della Corte dei conti Ue all’attuale sistema troppo frammentato.
* Direttore Confagricoltura Vercelli-Biella
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