di Paolo Guttardi*
Imu, pagamento senza sanzioni e interessi entro il 31 marzo
C’è più di un mese per mettersi in regola sull’Imu agricola, dopo la tempesta normativa che ha condotto moltissimi contribuenti a versare importi sbagliati entro il termine del 10 febbraio. La scadenza, originariamente prevista per il 16 dicembre, era stata infatti spostata prima al 26 gennaio 2015 e, successivamente, al 10 febbraio 2015 con il decreto legge 4/2015). La mini sanatoria, che consiste nella possibilità di effettuare il versamento complessivo dell’Imu sui terreni agricoli entro il 31 marzo 2015 senza l’applicazione di sanzioni e interessi, è il risultato di un emendamento approvato alla commissione Finanze e Tesoro del Senato nel corso della discussione del Dl sull’Imu agricola.
Nuovo decreto sulla Pac
La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera al decreto ministeriale di applicazione dei pagamenti diretti Pac per il 2015. Il decreto doveva definire le norme applicative di quanto deciso dall’Italia e notificato a Bruxelles il 1° agosto 2014; in realtà su due aspetti fondamentali va al di là di questo e introduce in modo retroattivo delle forti restrizioni alle decisioni prese lo scorso anno. Infatti, sui premi accoppiati per il latte introduce il criterio secondo cui il pagamento accoppiato è destinato solo “ai produttori per i capi appartenenti ad allevamenti iscritti ai libri genealogici o nel Registro anagrafico e sottoposti ai controlli funzionali, che partoriscono nell’anno…”. Per Agrinsieme si tratta “di una restrizione inaccettabile che penalizza, gli allevamenti andando, tra l’altro, contro la logica dei regolamenti europei sui pagamenti accoppiati, che è quella di sostenere settori in difficoltà”. L’altra restrizione retroattiva, ad avviso del coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative agroalimentari, riguarda “l’agricoltore attivo”: il DM prevede che tutte le partite Iva attivate “in campo agricolo” dopo il 1° agosto 2014 devono dimostrare di rispettare le condizioni dell’art.13 del Regolamento Ue 639/2014, cioè che l’attività agricola ‘non sia insignificante’”. “Questa nuova versione modifica in modo significativo – commenta Agrinsieme – i deliberati precedenti e crea pesanti oneri burocratici, perché comporta, per gli agricoltori che ricadono in questa condizione, la verifica dei ricavi agricoli ed extra agricoli. Peraltro, i criteri per definire che l’attività agricola sia ‘insignificante’ non sono del tutto definiti dai regolamenti comunitari e quindi permangono margini di incertezza”. Agrinsieme si oppone fortemente a queste misure e sta verificando la possibilità di un’azione in sede comunitaria su un provvedimento che appare “discriminatorio perché crea disuguaglianze tra ‘tipologie’ di agricoltori”.
Rinnovato il Contratto di lavoro Impiegati agricoli in Piemonte
In data 23 febbraio 2015, tra le Organizzazioni dei datori di lavoro agricoli (Confagricoltura, Coldiretti e Cia) e le Organizzazioni sindacali (Confederdia, FLAI-CGIL, FAI-CISL e UILA-UIL) piemontesi, è stato raggiunto l’accordo per il rinnovo del Contratto collettivo regionale di lavoro per i quadri e gli impiegati agricoli del Piemonte. Il contratto ha durata quadriennale, con decorrenza 1° gennaio 2014 e scadenza al 31 dicembre 2017. Per la parte economica, si è concordato un aumento contrattuale complessivo del 3,9%, con decorrenza dal 1° gennaio 2015, mentre per la parte normativa è stato integralmente confermato l’accordo sottoscritto il 28 aprile 2010.
* Direttore Confagricoltura Vercelli-Biella
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