Etichettatura, se ne parla a proposito e a sproposito. In Italia e in Europa, dove il tema è al centro di un forte dibattito, anche in previsione dei negoziati Titp (Transatlantic Trade and Investment Partenrship), il trattato Europa-Usa sul commercio. Ma che cos’è e come si applica veramente l’etichettatura? L’abbiamo chiesto a Paola Bertolotti, responsabile del laboratorio analisi MBT (Molecular Biotechnology) all’interno del Polo scientifico tencologico di Sant’Agabio (Fondazione Novara Sviluppo), centro d’eccellenza e d’avanguardia con ricercatori che fanno capo alle attività del gruppo Fleming Reserch (Alberto Stangalini).
Che cosa dobbiamo intendere per etichettatura?
<Dal 13 dicembre 2014 le sostanze allergeniche devono essere differenziata dagli altri ingredienti ad esempio con il grassetto oppure con il corsivo o con un carattere differente, in modo che il consumatore si accorga della presenza di questa sostanza>.
Si parla di quantità netta, nominale, termine minimo di conservazione. Che cosa significano?
<Per quantità netta si intende la quantità contenuta al netto della tara. Per tara si intende tutto ciò che contiene o avvolge l’alimento o è unito ad esso (non sono permesse tolleranze di peso). La quantità` dei prodotti alimentari preconfezionati deve apparire sulle etichette espressa in volume per i liquidi, litri(l o L), centilitri (cl), millilitri(ml), e in unita di massa per gli altri prodotti, chilogrammi(kg) o grammi(g), salvo deroghe stabilite da norme specifiche. La quantità nominale è la quantità` media che tiene in considerazione il sistema di tolleranze previsto dalle disposizioni metrologiche in materia e dei relativi controlli. Termine minimo di conservazione (TMC): la data fino alla quale il prodotto alimentar conserva le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni di conservazione. Il TMC deve essere indicato con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” se la data evidenzia il giorno, oppure “da consumarsi preferibilmente entro la fine” negli altri casi. Oltre tale termine rimane commestible ma la qualità decade
E per data di scandenza?
<La data entro la quale il prodotto alimentare va consumato, viene utilizzato in genere per prodotti che durano in media meno di 3 mesi. Il produttore garantisce che l’alimento è commestibile fino a quel giorno, dopo potrebbe essere dannoso per la salute. E’ vietata la vendita il giorno dopo la data di scadenza>.
Che cos’è il titolo alcolimetrico?
<Il titolo alcolimetrico volumico effettivo è il numero di parti in volume di alcol puro alla temperatura di 20″C contenuta in 100 parti in volume del prodotto considerato a quella temperatura. Viene espresso col simbolo “%vol.” preceduto dal numero corrispondente che puo` comprendere solo un decimale, puo` essere preceduto dal termine “alcool” o dalla sua abbreviazione “alc.>.
Le modalità di conservazione e istruzioni per l’uso?
<Qualora il prodotto necessiti di particolari accorgimenti in funzione della sua natura, la normativa prevede che siano fornite indicazioni in merito alle modalità di conservazione e di utilizzazione. (da conservare in luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore – da conservare alla temperatura di refrigerazione ect) Le modalità di utilizzazione non devono essere confuse con le istruzioni per l’uso. Indicano che l’alimento è destinato ad una determinata fascia di consumatori e sono particolarmente importanti, per i prodotti destinati ad una alimentazione particolare. Origine e provenienza: la normativa vigente prescrive per i prodotti alimentari preconfezionati destinati al consumatore l’indicazione del “luogo di origine o di provenienza, nel caso in cui l’omissione possa indurre in errore l’acquirente circa l’origine o la provenienza del prodotto quando il paese d’origine o il luogo di provenienza di un alimento è indicato e non è lo stesso di quello del suo ingrediente primario. Infine il valore nutrizionale: sebbene è presente nella maggior parte dei prodotti, diventerà obbligatoria dal 13 dicembre 2016>.
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