Una nuova definizione nel mondo dell’agroalimentare: è il contratto di rete che in Italia ha già coinvolto 900 aziende, di cui 533 agricole soprattutto dedite alle coltivazioni e alla produzione animale. Se ne è parlato al convegno organizzato da Confagricoltura Vercelli e Biella, con gli interventi del presidente Paolo Carrà e Fabrizio Filiberti. Ma che cos’è il contratto di rete? Cristina D’Arienzo, responsabile <Reti d’impresa> di Confagricoltura: <Un modello di collaborazione per migliorare insieme, innovare, porodurre, conservare. L’obiettivo prevalente è la commercializzazion. E’ necessario avere un organo comune, con potere di rappresentanza>. Nicola Caputo, repsonsabile tributario di Confagricoltura: <L’autonomia di ciascuna impresa è salvaguardata, ma tutte si impegnano a collaborare, con una condivisionedel orodotto. In altre parole: si dà la possibilitò a chi possiede strumenti produttivi di ottimizzare al massimo>. Roberto Caponi (area sindacale): <Sono previsti corsi di formazione epr manager di rete e assunzioni congiunte, distacchi di dipendenti pe periodi deterinati>. Paolo Carrà: <Il sistema deve essere ancora rodato, ma Vercelli è all’avanguardia, avendo già concluso un contratto, mentre un altro è in fase di realizzazione>. (Nella foto: un momento del convegno a Vercelli)
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